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L’organizzazione Jama’atu Nasril Islam contro Boko Haram

Recentemente, Jama’atu Nasril Islam (JNI), una delle principali organizzazioni musulmane della Nigeria, ha pubblicamente criticato il terrore scatenato dal gruppo estremista di Boko Haram in nome dell’Islam. La dichiarazione è in linea con le frequenti critiche formulate da molti nel paese, tra cui i leader cristiani e le organizzazioni ecumeniche associate al Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), secondo cui il Governo non ha fatto abbastanza per proteggere la popolazione dal terrore estremista.

Il gruppo militante islamista Boko Haram – che promuove una versione dell’Islam che vieta ai musulmani di prendere parte a qualsiasi attività politica o sociale, compresa l’istruzione – sta cercando di rovesciare il Governo e creare uno stato islamico attraverso attacchi, omicidi e rapimenti.

In un comunicato stampa ampiamente diffuso lo scorso giugno, Jama’atu Nasril Islam (JNI) ha dichiarato di essere «in totale shock per i ripetuti episodi di perdita di vite preziose e per la distruzione sfrenata di proprietà, a seguito degli attacchi ben coordinati dai Gruppi terroristici e stupratori di Boko Haram».

«Questi ripetuti scenari disastrosi sarebbero stati evitati se il Governo fosse stato all’altezza della situazione. Come sempre, condanniamo i ripetuti atti brutali nella loro interezza; in particolare, condanniamo l’atteggiamento apatico delle agenzie di sicurezza, che sembrava essere sopraffatto, nonostante i ripetuti appelli dei nigeriani ad un’azione decisiva. Imploriamo il Governo a prendere in considerazione tutti gli appelli, le preoccupazioni e le raccomandazioni finora espresse».

In risposta a tale dichiarazione, Uzoaku Williams, presidente del ramo femminile del Consiglio cristiano della Nigeria e segretaria dell’Interfaith Dialogue Forum for Peace, ha dichiarato: «Apprezzo profondamente la risposta tempestiva e profetica di JNI. È giunto il momento che le organizzazioni religiose salvino collettivamente la nazione che sta rapidamente cedendo al silenzio di fronte alla raccapricciante distruzione di vite e di proprietà. Siamo totalmente in linea con la JNI, insieme possiamo ricostruire la nostra nazione in Nigeria», ha aggiunto Williams.

Anche l’arcivescovo Henry C. Ndukuba, primate della Chiesa della Nigeria (Comunione anglicana), ha espresso apprezzamento per la dichiarazione della leadership di JNI riguardo allo «stato degenerato di insicurezza in Nigeria e nella regione dell’Africa occidentale».

L’arcivescovo Ndukuba ha affermato: «I leader religiosi occupano un posto strategico in questa lotta, e quindi devono essere sinceri nei loro sforzi: in primo luogo, sostenendo intenzionalmente il Governo, e in secondo luogo, sradicando i fattori religiosi e culturali che promuovono e accrescono l’insicurezza».

Nell’agosto 2016 cristiani e musulmani nigeriani hanno aperto il Centro internazionale per la pace e l’armonia interreligiose, a Kaduna, dove più di 20.000 persone sono morte in vari conflitti nei tre decenni precedenti. L’obiettivo del centro è di promuovere le relazioni interreligiose e la cooperazione in Nigeria. Tra le principali organizzazioni locali nigeriane che hanno partecipato alla apertura del centro vi sono il Consiglio cristiano della Nigeria e la JNI.

Dal luglio 2009, quando la violenza è iniziata negli stati nord-orientali del paese (Borno, Adamawa e Yobe), gli attacchi di Boko Haram hanno ucciso oltre 30.000 persone e causato lo sfollamento di circa 3 milioni di persone.

Photo: Albin Hillert/WCC