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Il Rapporto 2020 di A Buon Diritto

Qual è oggi lo «stato di salute» dei diritti in Italia l’ha evidenziato stamane il Rapporto sullo stato dei Diritti redatto (grazie al sostegno dell’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi) da A Buon Diritto Onlus, un lavoro presentato (insieme alla moderatora della Tavola valdese – l’Organo esecutivo delle chiese metodiste e valdesi – Alessandra Trotta) questa mattina sulla piattaforma facebook e sul nuovo portale internet dell’Associazione, sulla pagina fecebook della Chiesa evangelica valdese e quella di OnData

Un Rapporto che A Buon Diritto cura dal 2014 e che permette di avere un’analisi competente sulle istanze Lgbtqi+, sulle libertà, sull’autodeterminazione femminile, sul diritto all’abitare e ancora sulle disabilità, l’ambiente, la libertà d’espressione, le migrazioni, l’integrazione, il diritto alla salute e al lavoro. 

«Avere coscienza dei propri diritti – e del modo in cui il proprio paese ne è garante – è uno strumento di libertà irrinunciabile» ha affermato Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto, ringraziando gli ospiti della giornata e in particolar modo Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese, che l’ha preceduto nell’intervento e che insieme a Valentina Calderone, direttrice di A Buon Diritto e curatrice del Rapporto, insieme a Angela Condello, ricercatrice in Filosofia del diritto, Andrea Borruso, presidente di OnData, Davide Gallucci di Cannibali & Re, Ilaria Valenzi, legale della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e alcune ricercatrici e ricercatori (che si sono occupati dei temi specifici) hanno presentato online i contenuti nel format multimediale.

«A oltre settant’anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani un team di sedici ricercatrici e ricercatori, due assistenti alla raccolta dati, un illustratore, una grafica, due webmaster e la redazione dell’associazione A Buon Diritto hanno lavorato all’aggiornamento del Rapporto Diritti e alla creazione di 61 grafici, 17 storie, 18 timeline e 18 nuovi capitoli, attraverso i quali si intende promuovere la consapevolezza collettiva sul tema dei diritti. Una raccolta di dati, interattiva, che ha trovato una casa più ampia grazie alla realizzazione di un nuovo portale online realizzato anche grazie al contributo Otto per mille della chiesa valdese e metodista», ha esordito Valentina Calderone, mostrando in anteprima il «gioco» grafico interattivo creato per accompagnare i fruitori del sito.

Il «lavoro di A Buon Diritto è sempre stato incentrato sul tema dell’inclusione, il vero punto di forza», ha proseguito Calderone, «con quest’ultimo abbiamo però colmato alcune lacune con l’inserimento di due sezioni dedicate alla salute mentale e al diritto all’abitare» e che OnData con le sue competenze grafiche «ha saputo valorizzare». 

«Spesso – ha proseguito Calderone – la mancanza di dati rende difficile la comprensione di molte situazioni di vulnerabilità e di disagio. Quest’anno i dati sono fruibili in modo diverso, più chiaro, e sono accompagnati da storie personali, da racconti di persone che lo arricchiscono. Tra le novità di questa edizione anche alcune mappe temporali che sono utili per far comprendere quanto le nostre norme legislative si siano evolute nel tempo». Per fare un solo esempio, Calderone ha citato il disegno di legge Pillon «che sarebbe stato certamente un provvedimento regressivo».

Angela Condello ha sottolineato quanto, «nel Rapporto si sia riusciti a evidenziare la macro-storia delle leggi universali. Dunque, quanto la storia delle norme sia stata in grado di definire alcuni campi della quotidianità. Il Rapporto fa emergere l’importanza anche delle singolarità, ossia non dimentica il legame tra l’universale e il particolare, una relazione resa ancor più evidente grazie alle animazioni grafiche. Ad esempio, l’uso di triangoli che ricorrono nel gioco virtuale – prosegue Condello – “molecole” che compongono  il mondo “virtuale” e che rappresentano l’universalità dei diritti, affermando che siamo tutti interconnessi».

Alessandra Trotta, ha ringraziato l’Associaziopne apprezzando la piattaforma e il Rapporto, strumenti oggi «necessari, interattivi e pensati per informare e supportare l’analisi sui diritti, attraverso dati scientifici: il vero antidoto contro le falsità o le analisi spesso parziali. Dati che indicano azioni concrete e politiche adeguate». 

Un Rapporto, ha proseguito Trotta, che è «un’utile risorsa a difesa dei diritti e che certamente potrà essere utile anche alle nostre chiese. Siamo lieti di aver contribuito alla realizzazione di questa piattaforma – ha proseguito Trotta -. L’otto per mille ricevuto – che i contribuenti ci destinano – siamo lieti di poterlo restituire a progetti importanti come questo. Le nostre chiese hanno sempre vissuto la propria fede nella consapevolezza che la tutela della dignità di ogni essere umano è fondamentale».

Trotta ha poi ricordato che «Il Covid-19 ha messo in evidenza le diseguaglianze nel nostro paese e nel mondo, a vari livelli, facendo emergere le difficoltà delle persone che sono più deboli e vulnerabili» e ha citato Eleanore Roosevelt, «“Dove iniziano i diritti umani universali? In piccoli posti vicino casa, così vicini e così piccoli che essi non possono essere visti su nessuna mappa del mondo. Ma essi sono il mondo di ogni singola persona; il quartiere dove si vive, la scuola frequentata, la fabbrica, fattoria o ufficio dove si lavora. Questi sono i posti in cui ogni uomo, donna o bambino cercano uguale giustizia, uguali opportunità, eguale dignità senza discriminazioni. Se questi diritti non hanno significato lì, hanno poco significato da altre parti. In assenza di interventi organizzati di cittadini per sostenere chi è vicino alla loro casa, guarderemo invano al progresso nel mondo più vasto. Quindi noi crediamo che il destino dei diritti umani è nelle mani di tutti i cittadini in tutte le nostre comunità”, in questi piccoli luoghi – ha concluso -, chi come voi opera per la tutela dei diritti umani, troverà le nostre piccole chiese e comunità sempre al vostro finaco».

Luigi Manconi ha ricordato quanto Rapporto di quest’anno abbia «fatto ulteriore salto di qualità. Sono lieto di annunciare questi elementi migliorativi e per questo ringrazio tutti i curatori e la moderatora Trotta, per le parole che mi hanno preceduto, e per aver consolidato il sostegno all’iniziativa. Questo lavoro – ha proseguito Manconi – ha anche un valore politico: presenta molti elementi qualificanti, oltre alla ricerca scientifica e dato voce a persone fisiche reali con un nome e un cognome. Un rapporto che ricorda a tutti noi quanto i diritti umani siano fondamentali e un bene comune per tutti i tempi, e non solo in quelli difficili». 

Ilaria Valenzi, consulente legale della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), ha ricordato quanto il «legame tra migrazione e religione sia inscindibile, e quanto questo sia stato invece utilizzato non come un valore ma come una “deriva identitaria” per colpire le diversità. E questo accade anche perché in Italia ancora non c’è una legge quadro per la libertà religiosa con evidenti disparità di trattamento».