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Turismo, riaprono le Case valdesi

Alcune settimane fa, a metà maggio, avevamo scritto un articolo che cercava di fare il punto sulla situazione delle strutture ricettive valdesi, in una fase in cui era ancora complicato sbilanciarsi in previsioni.  

A distanza di quasi un mese l’orizzonte pare più sereno. Il seguente articolo dell’agenzia stampa Nev fa il punto della situazione.

 

Margini di guadagno “giusti” (cioè prezzi molto economici per gli utenti), spazi sociali, turismo solidale e sostenibile: è questa la proposta delle otto Case valdesi in tutta Italia e di un ostello, tutte le strutture gestite dalla Diaconia valdese. Che riaprono i battenti, dopo il lockdown.

«Non abbiamo voluto correre e affrettare i tempi delle riaperture proprio perché abbiamo cercato di fare in modo che i nostri ospiti possano tornare a godersi il più possibile l’esperienza di socialità che le nostre strutture offrono», spiega Daniele Del Priore, direttore dell’area accoglienza della Diaconia valdese. Per questo tutti i locali sono stati sanificati e gli spazi comuni rimodulati, secondo le normative sul distanziamento e tutte le disposizioni igienico-sanitarie del caso.

Le strutture al mare riapriranno quindi già da metà mese di giugno (Pietra Ligure sabato 13, Rio Marina il 15, Vallecrosia il 19), quelle di collina come Casa Cares e Torre Pellice rispettivamente il 20 e 21 giugno, infine le strutture delle città d’arte (Roma, Firenze, Venezia) torneranno ad essere operative dal 1 luglio.

Fino ad oggi, le case valdesi, dove a regime lavorano circa 90 dipendenti, sono state tutte chiuse dal momento del lockdown. La crisi che ha colpito l’intero comparto turistico, quindi, non ha risparmiato l’offerta del circuito valdese. Con un conseguente calo degli introiti, che ricordiamo vengono devoluti ai progetti solidali della Diaconia valdese. «Gli utili vanno a sostegno dell’attività socio-assistenziale della diaconia. Dunque lo stop è stato difficile per noi perchè sono mancati questi introiti, che vanno a sostenere l’impegno sociale a favore dei più vulnerabili. Il 2020 è un anno molto critico per tutto il turismo e anche per le case valdesi, contiamo però dall’anno prossimo di tornare a pieno regime» continua il responsabile dell’area accoglienza della Diaconia.

Le strutture valdesi sono infatti al tempo stesso strutture recettive, turistiche, alla portata di famiglie e studenti, con prezzi molto accessibili, ma anche luoghi di socialità e cultura, dove si svolgono attività ricreative e si creano spazi per l’associazionismo. E molte iniziative legate ai gruppi di persone sono ovviamente state cancellate, per l’estate che sta per cominciare. «Vogliamo comunque provare a rispondere alla voglia e al bisogno delle persone di ritrovare spazi aperti. Vogliamo curare il bisogno di socialità degli ospiti – conclude Del Priore -, mantenere le distanze sì ma anche riavvicinare le persone, dopo questi mesi complicati. E mai come in questo momento, forse, è possibile anche riscoprire le città d’arte, alloggiando presso il bellissimo palazzo Cavagnis di Venezia, o nelle strutture di Firenze e Roma».

E un appello ai turisti, nello specifico ai piemontesi, arriva da Laura D’Apote, referente dell’Ostello Villa Olanda, una delle strutture della rete delle Case valdesi: «tornate in montagna, il turismo di prossimità è un’ottima scelta, quest’anno ancora più valida».

Presso l’ostello Villa Olanda, che ha 28 posti letto, suddivisi in 5 camerate, con una cucina comune e un ristorante, i centri estivi sono stati confermati mentre i progetti giovanili estivi sono stati sospesi quest’anno: «purtroppo, considerato che siamo un punto di riferimento per tante associazioni. Siamo un po’ preoccupati, per questo, e perchè, per mantenere la sicurezza di tutti, com’è giusto che sia, non riusciremo di sicuro a garantire gli stessi posti degli anni scorsi».

 

Nella foto la foresteria valdese di Venezia