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La chiesa anglicana agisca contro razzismo

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha affermato che la Chiesa d’Inghilterra deve continuare a pentirsi e agire per affrontare i propri fallimenti sul razzismo.

L’appello arriva dopo le settimane di proteste del movimento «Black Lives Matter» in tutto il mondo dopo la morte di George Floyd a Minneapolis a fine maggio.

L’arcivescovo Welby ha affermato che l’entità del razzismo nel mondo oggi è «orribile» e ha voluto riconoscere che egli stesso proviene «da un luogo di privilegio e potere in quanto persona bianca in questo paese».

Parlando in un video pubblicato su Facebook, Welby ha affermato che la Chiesa d’Inghilterra è stata chiamata a «riconoscere i nostri errori e fallimenti storici» e a mettere in ordine la sua “casa”.

«Sono colpito dagli eventi degli ultimi giorni, sempre più», ha detto l’arcivescovo. «E ho ascoltato coloro che ne parlavano riferendosi alla propria esperienza di ingiustizia in quanto persone di colore che vivono in questo paese. È orribile, e tuttavia sono anche consapevole del fatto che la Chiesa ha i suoi fallimenti. E torno al fatto che nel Nuovo Testamento Gesù invita ad agire contro l’ingiustizia».

I commenti di Welby seguono le scuse per il razzismo storico compiuto nella Chiesa d’Inghilterra, in particolare verso la generazione Windrush, fatte dal Sinodo generale durante l’incontro dello scorso febbraio.

In quell’assise, il Sinodo ha approvato una mozione nella quale la Chiesa anglicana «si scusa per il razzismo conscio e inconscio sperimentato da innumerevoli anglicani di etnia nera, asiatica e di minoranza (BAME) nel 1948 e negli anni successivi, quando cercavano di trovare una casa spirituale nelle loro parrocchie locali della Chiesa d’Inghilterra, il cui ricordo è ancora doloroso per gli anglicani impegnati che – nonostante questo razzismo compiuto dal clero e da altri – sono rimasti fedeli alla Chiesa d’Inghilterra e alla loro eredità anglicana».