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Siamo degli scampati

L’anima nostra è scampata, come un uccello dal laccio degli uccellatori; il laccio è stato spezzato, e noi siamo scampati

Salmo 124, 7

Un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella. L’angelo, battendo il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: «Alzati, presto!» E le catene gli caddero dalle mani
Atti degli apostoli 12, 7

Il salmo 124 racconta della gratitudine di un popolo.

Il mio quartiere, in questi ultimi tempi, è stato profondamente provato. Il 14 agosto, poco meno di due anni fa, è crollato il ponte Morandi, tagliando il ponente genovese in due. Tutti noi, dopo aver tirato un sospiro di sollievo per non esserci rimasti sotto, e aver pianto chi era morto, abbiamo vissuto un lungo periodo di difficoltà di spostamento. Alcune attività economiche non ce l’hanno fatta. Il quartiere per lungo tempo ha preso l’aspetto di una zona di guerra abbandonata. Chi, come me, era cresciuto e aveva cresciuto i figli tra le case di quella zona, stentava a riconoscere i posti, congelati in un’immobile, polverosa desolazione. Lentamente, i lavori sono progrediti e la zona è rinata, gli spostamenti sono diventati più facili e ci siamo sentiti nuovamente normali. Le attività economiche hanno ripreso un po’ di vigore, e qualche posto di lavoro è stato ritrovato. Poi, a marzo di quest’anno, un nuovo colpo. L’Italia è uno dei paesi al mondo con l’età media più alta, e Genova probabilmente è la città più vecchia. Sampierdarena è il quartiere più vecchio di Genova. Il coronavirus ha mietuto le generazioni più anziane. Vista la premessa appena fatta, si fa presto a fare i conti. Il quartiere si è nuovamente chiuso, per le strade si vedevano le ambulanze scortate dalla polizia municipale, e di nuovo sono iniziate a girare le notizie delle attività economiche fallite. Le associazioni di volontari hanno cominciato a chiedere aiuto per sostenere i nuovi casi di vera miseria, le notizie di disoccupazione e di ansia per il domani hanno ripreso a spargersi cupamente.

Durante questo periodo la mia chiesa ha iniziato a diffondere culti online. Dopo che per qualche settimana ci siamo persi, ci siamo ritrovati insieme per parlare, pregare, cantare e constatare eventuali danni. Ora il pericolo sembra aver allentato le tenaglie, ed è bello trovarci ancora insieme, e poter sperare insieme nelle parole di questo salmo.