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Premio ecumenico alla memoria di Harding Meyer

La prima edizione del premio Harding Meyer in ecumenismo assegnato a teologi francesi, tedeschi e americani.

Un mennonita francese, un protestante tedesco e un teologo cattolico americano hanno ricevuto il riconoscimento alla prima edizione del premio Harding Meyer in ecumenismo. Il premio, annunciato dall’Istituto per la ricerca ecumenica a Strasburgo, prende il nome dal visionario ecumenista tedesco e veterano di molti dialoghi internazionali, deceduto nel dicembre 2018.

La teologa mennonita Anne Cathy Graber è stata nominata per il suo lavoro del 2017 intitolato “Maria: uno studio che confronta il Redemptoris Mater di Giovanni Paolo II e il commento di Lutero sul Magnificat alla luce dei dialoghi ecumenici”. Lo studio esplora il consenso differenziante su molte delle questioni tradizionalmente controverse della mariologia, anche se alcune di quelle aree necessitano di ulteriori chiarimenti.

Un secondo vincitore del premio 2020 è il teologo protestante tedesco Jan Gross, citato per il suo lavoro sul dialogo riformato luterano in Europa. Il suo studio del 2018 intitolato “La pluralità come sfida: l’accordo di Leuenberg come modello di mediazione per le chiese riformate in Europa” esamina il contributo di Meyer all’accordo e la sua influenza sul raggiungimento della comunità ecclesiale nella Comunità delle chiese protestanti in Europa.

Il terzo premio è per il teologo sistematico cattolico americano Jakob Karl Rinderknecht, nominato per la sua “Mappatura del consenso differenziato della Dichiarazione congiunta” del 2016. 

Harding Meyer ha avuto un ruolo chiave nel recente percorso ecumenico e autore della prima bozza della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione (Jddj), firmata dai leader luterani e cattolici nel 1999. L’accordo è stato ora ampliato per includere le chiese anglicane, metodiste e riformate .

Il premio, che verrà assegnato ogni due anni, mira a continuare l’eredità del lavoro innovativo di Meyer, in particolare per quanto riguarda i due principi ecumenici chiave della diversità riconciliata e del consenso differenziato. Questi principi, secondo Meyer, consentono alle varie famiglie cristiane di andare avanti nel cercare la riconciliazione e l’unità della chiesa senza sacrificare le proprie identità distintive.

Il professor Dirk G. Lange, segretario generale aggiunto per le relazioni ecumeniche della Federazione mondiale luterana (Lwf), ha dichiarato: «Le acute intuizioni di Harding Meyer, che ha aperto in molti modi la disciplina della teologia ecumenica, sono portate avanti nel lavoro di Graber, Gross e Rinderknecht. Ogni autore contribuisce in modo significativo al nostro discernimento del significato dell’unità e del nostro cammino comune».

Il premio di 3.000 euro doveva essere consegnato a ciascuno dei vincitori durante un seminario estivo organizzato dall’Istituto di Strasburgo. A causa delle attuali restrizioni al Coronavirus (Covid-19), il seminario non si svolgerà e pertanto i premi verranno assegnati nel 2021.

Nella foto Harding Meyer