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Sud Sudan. Luterani e Chiesa episcopale uniti nell’aiuto ai rifugiati

La diocesi di Kajo-Keji della Chiesa episcopale nel Sudan del Sud e la Federazione luterana mondiale (Flm) in Uganda stanno portando avanti un lavoro congiunto di contrasto alla diffusione del Coronavirus rivolto ai rifugiati sud sudanesi che vivono attualmente nel nord dell’Uganda.

In particolare il vescovo della diocesi di Kajo-Keji, Rev. Emmanuel Murye, si è recentemente unito alla Flm in Uganda in una campagna di sensibilizzazione sul Covid-19 nell’insediamento di rifugiati di Palorinya nell’Uganda settentrionale. Alcuni rifugiati, oltre a rischiare di perdere lo status di rifugiato, le razioni alimentari e altri aiuti in Uganda, ora rischiano anche di diffondere l’infezione Covid-19 nell’insediamento di rifugiati altamente vulnerabile.

Jesse Kamstra, rappresentante della Flm in Uganda ha dichiarato: «Apprezziamo molto la collaborazione del vescovo Murye nella recente campagna di sensibilizzazione. La voce dei leader religiosi ha molta autorevolezza tra i rifugiati: lo conoscono, sono il suo popolo, quindi i suoi consigli su come contrastare la diffusione del Covid-19 saranno probabilmente seguiti da molti».

La firma del documento Cessation of Hostilities (COH), la base per un cessate il fuoco duraturo, a dicembre 2017, e l’accordo di pace rinnovato a settembre 2018 hanno riacceso la speranza di una pace duratura nel Sud Sudan, in particolare tra gli oltre 2,3 milioni di rifugiati sud sudanesi nella vicina Uganda, Kenya ed Etiopia.

La Flm lavora da tempo nei campi profughi e negli insediamenti in quei paesi e nell’ultimo anno ha intensificato le collaborazioni transfrontaliere (https://www.lutheranworld.org/news/lwf-country-programs -est-africa-plan-approccio-comune-crisi-umanitarie), anche con altre agenzie e partner religiosi. La diocesi di Kajo-Keji si trova nella provincia sud-sudanese dell’Equatoria, al confine con l’Uganda settentrionale. È stato il luogo in cui le ostilità sono scoppiate nel 2016, e la regione da cui provengono molti rifugiati che la Flm assiste negli insediamenti ugandesi di Palorinya e Moyo.

 

Photo: K. Logi / LWF