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Telemedicina: l’esperienza dei servizi materno-infantili dell’AslTo3

La vita non si ferma, neanche davanti a una pandemia: sono infatti 600 i bambini venuti alla luce dall’inizio dell’anno negli ospedali di Pinerolo e Rivoli, con addirittura un incremento di 100 unità rispetto allo stesso periodo del 2019. Inevitabilmente l’attuale emergenza sanitaria ha costretto a un ripensamento nell’organizzazione di tutti i servizi sanitari, compresi quelli materno-infantili. E se l’AslTo3 aveva già presentato alcune novità in termini di telemedicina in questo settore, questi sono stati rapidamente implementati ed estesi a nuovi ambiti per garantire in sicurezza tutti i servizi erogati finora «A volte la situazione emergenziale può essere utile per rivedere in modo più critico e creativo il nostro operato – spiega Marco Rolando, direttore del Dipartimento Materno Infantile di AslTo3 – In questo caso il nostro dipartimento, connotato da una dimensione ospedaliero-territoriale, ha dovuto operare una sorta di rivoluzione a diversi livelli»

Una rivoluzione che ha interessato innanzitutto i reparti ospedalieri. Le strutture di Ostetricia e Ginecologia di Rivoli e Pinerolo hanno costruito i percorsi all’interno dei reparti per assicurare alla donna che partorisce e al bambino le necessarie misure di prevenzione. Di pari passo hanno lavorato le Pediatrie per garantire ai pazienti più piccoli di accedere agli ospedali, anche tramite Pronto Soccorso, in assoluta sicurezza, con percorsi interni dedicati esclusivamente a loro.

Ma è sul territorio, nei consultori familiari e negli ambulatori di neuropsichiatria infantile, che si è sfruttato il potenziale tecnologico della telemedicina. Queste strutture hanno tenuto in piedi tutti i servizi attivando modalità alternative alla presenza fisica in ambulatorio: corsi preparto in streaming, assistenza all’allattamento a distanza, nuovi recapiti dedicati alla consulenza specialistica, ampliamento della fascia oraria per le consulenze telefoniche e in video e consulenza via e-mail. «Abbiamo investito molto in questi strumenti – spiega Rolando – in modo da dare risposte concrete alle famiglie e non farle sentire abbandonate. Il sistema ha funzionato bene, garantendo anche una maggiore continuità nel servizio grazie a un modello studiato per essere flessibile e accessibile» Tuttavia, per quanto la telemedicina sia in grado di soddisfare le esigenze di una larga fascia di utenti, rimane comunque una percentuale, in particolare per quanto riguarda la neuropsichiatria, per cui resta necessaria la presenza fisica del medico. «Per questi casi – spiega Rolando – abbiamo creato anche negli ambulatori dei percorsi dedicati in modo da rispondere a questo tipo di esigenza nella massima sicurezza»

E se di certo questa nuova organizzazione è stata messa a punto per rispondere a una situazione di emergenza, è altrettanto vero che questi elementi di novità, così repentinamente entrati in uso, potrebbero risultare un utile rafforzamento anche una volta raggiunta finalmente una sorta di normalità «Penso che questi strumenti – prevede Rolando – non andranno a sostituire le visite in presenza necessarie anche perché connotate da un aspetto relazionale tra medico e paziente di primaria importanza. Tuttavia potrebbe rappresentare un valido supporto al modello tradizionale, anche e soprattutto grazie alla continuità che questo tipo di erogazione può garantire».