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Solidarietà e flessibilità

Davide Petenzi ha 36 anni e una grande passione: la stampa di oggetti tridimensionali. «Quella per le stampanti 3D è un’attrazione che ho sempre avuto. Da quando, fra 2015 e 2016, le modalità di costruzione sono diventate libere, open source, ho deciso di costruirmene una. Ci ho messo un anno, quello è stato il mio inizio».

All’esplodere dell’epidemia di Covid-19 l’idea: mettere i propri strumenti a disposizione delle necessità della comunità. «Mia madre è infermiera all’ospedale Civile di Pinerolo e sapevo della possibile necessità di strumenti per la respirazione artificiale. Quando ho letto che un’azienda bresciana, la Isinnova aveva reso pubblici i brevetti delle sue valvole per i respiratori, ho pensato di poter utilizzare la mia stampante per la loro creazione e mi sono messo in contatto con il primario del reparto di rianimazione, dottor Pastorelli».

Fortunatamente, al momento, le valvole non sono servite, in quanto sono risultate sufficienti quelle già presenti. Ma Petenzi non ha smesso di pensare a come rendersi utile e su indicazioni della mamma e delle colleghe ha mutato la sua produzione. «Mi hanno fatto notare quanto le mascherine dopo ore di utilizzo, siano scomode e dolorose in particolare per le orecchie e il naso. Ho visto su Internet che esistono delle sorte di ganci a pettine da applicare sulla nuca per alleviare la tensione delle cordicine, e ho provato a crearli». I primi sono stati consegnati e testati con successo all’ospedale di Pinerolo proprio nei giorni scorsi, con impresso il nome FabLab Pinerolo, quella che ora è solo una sigla ma che Petenzi spera possa trasformarsi in un lavoro stabile.

In un’ora la sua stampante è in grado di crearne tre, sono cento quelle al momento già fabbricate, «grazie anche a società che in questo periodo stanno mettendo a disposizione per esempio i materiali per la stampa, le bobine di filamenti Pla (acido polilattico), mentre alcuni altri appassionati di stampaggio 3D del pinerolese mi hanno contattato per mettersi a disposizione in caso di future necessità». Il bene che contagia.