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Treno addio: arrivano i bus all’idrogeno?

Quasi 150 spettatori sul canale Youtube di Legambiente Val Pellice e altri 50 sulla piattaforma Jitsi Meet con la possibilità di intervenire: questi i numeri dell’incontro pubblico (virtuale) di ieri sera 8 maggio organizzato da Legambiente Val Pellice assieme a molte associazioni del territorio (Comitato Treno Vivo, associazione Ferrovie Piemonte, Salvaciclisti Pinerolese, trattoXtratto, Associazione Rita Atri di Pinerolo e Salviamo il Paesaggio). La serata è scaturita dopo che sono iniziati i lavori di smantellamento della linea aerea della Pinerolo-Torre Pellice che hanno creato allarme all’interno del mondo dell’associazionismo e della politica. 

Molte le informazioni fornite riguarda alla linea e alla sua mancata riattivazione. Trenitalia vincendo un anno fa il bando per la gestione della mobilità metropolitana (in cui rientrava anche la Torre Pellice – Pinerolo) avrebbe dovuto entro la fine del 2019 far ripartire i treni sui binari della val Pellice (con alcune novità che avrebbero permesso di arrivare da Torre a Torino Porta Susa in un’ora esatta). Il tutto si è arenato con il cambio di guida politica in Regione. Maurizia Allisio, vicesindaco di Torre Pellice assessora con delega alla mobilità è intervenuta (a titolo personale non come rappresentante dell’amministrazione) raccontando i vari passaggi e di come «l’assessore regionale Gabusi sia stato netto in una riunione a ottobre confermando che i soldi ci sarebbero stati ma sarebbero stati dirottati in alcune zone dell’astigiano, prive di trasporti locali pubblici». Le amministrazioni hanno fatto sapere (come Unione montana del Pinerolese) nel pomeriggio di ieri di non partecipare a questo incontro pubblico ma di averne organizzato un altro, a porte chiuse, per mercoledì 13 maggio a cui sono state invitate le associazioni (sei rappresentanti massimo). «La sensibilità sulla materia dei trasporti di Valle all’interno dell’Unione Montana del Pinerolese e del Comune di Pinerolo è così elevata da aver creato una sostanziale e univoca unità di intenti a livello di area vasta. Il confronto in Unione è costante e condiviso tant’è che insieme abbiamo interessato il Consorzio Pinerolese Energia coinvolgendo al suo interno le Aziende consorziate e le parti sociali, affinché con l’ausilio del Politecnico si possa produrre un progetto di massima sulla mobilità da sottoporre ai Consigli Comunali ed all’associazionismo» si legge nella lettera. Quello che è emerso è un servizio di bus a idrogeno. 

Almeno due le grandi incognite: tempi di realizzazione e costi. Riattivare il servizio su ferro, come detto da più voci ieri sera, “costa” decisamente molto meno rispetto a una nuova idea di mobilità e i tempi potrebbero essere molto più contenuti. E si tratterebbe in definitiva di far rispettare accordi presi un anno fa con il bando vinto da Trenitalia.

Una cosa è certa: lasciare un’infrastruttura importante abbandonata a sè stessa da ormai otto anni non è più tollerabile e una decisione deve essere presa in tempi stretti.