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«Non sono io», questo sei anche tu

«Non siamo eroi, ma nemmeno invasori» ricorda il video uscito oggi e dal titolo «Non sono io» realizzato dal Cospe e dall’Associazione Carta di Roma per la regia di Valerio Cataldi e con le musiche di Alaa Arsheed e Isaac De Martin

«Il video – rileva la direttrice della comunicazione del Cospe, Anna Meli – propone un testo che s’ispira alla canzone “Bella Ciao”, dà la voce e ritrae il volto degli immigrati di prima e seconda generazione che in questi giorni d’emergenza stanno lavorando con solerzia in prima linea in situazioni e in strutture a rischio come gli ospedali, i supermercati, i campi, le Rsa, o effettuando consegne a domicilio. I loro nomi sono Henry, Lela, Ajay, Marwa, Andi, Luisa, Yvan, Yiftalem, Mercy e Ana Lou e hanno origini peruviane, indiane, cinesi, etiopi e di altre nazionalità».

«Non sono io», dunque, è un piccolo omaggio a queste persone e «un inno alla libertà dai pregiudizi – prosegue Meli –, alla libertà dalle discriminazioni. Un inno al futuro della nostra comunità, tutta, che per essere davvero libera deve riuscire a includere. Quest’anno non riusciremo a scendere in piazza per la Festa della Liberazione – prosegue Meli – quest’anno l’invasore ha le sembianze inconsistenti di un virus. Quest’anno ci è particolarmente chiaro che siamo tutti vulnerabili e tutti parte della stessa comunità. Solo insieme riusciremo a superare questo periodo buio. Per questo – conclude – abbiamo pensato di celebrare questa ricorrenza ricordando che, coloro che oggi chiamiamo “eroi” e dunque i lavoratori e le lavoratrici in prima linea, prima erano definiti “invasori”», augurandosi che questa retorica «possa essere spazzata via dall’emergenza che ci ha colpito».

Un’emergenza che ha fatto emergere un paradosso, ha ricordato Valerio Cataldi, presidente di Carta di Roma (l’Associazione che vede la Federazione delle chiese evangeliche in Italia – Fcei – tra i fondatori e nel consiglio direttivo). «Un paradosso chiaro – ha detto Cataldi –: ci siamo accorti del bisogno che abbiamo degli “stranieri” proprio nel momento in cui è arrivata la minaccia di una malattia sconosciuta che ci ha terrorizzati; che ci ha costretti in casa e tolto il lavoro. Le voci che diffondiamo attraverso il video – prosegue il giornalista Rai – sono una rivendicazione di esistenza. Sono le voci di persone ignorate sino a ieri e in gran parte sfruttate ancora oggi. Questa crisi – ha concluso –, sta cambiando la prospettiva con la quale eravamo abituati a vedere le cose, soprattutto sta insegnando a tutti noi a essere liberi. Il 25 aprile è il giorno giusto per iniziare. E “Bella ciao” è l’inno perfetto».

A questo link le due versioni del video, una breve (1’18’’) e una lunga (2’19’’), il testo del video in italiano e in inglese e le foto. È disponibile anche una versione in inglese.

Il Cospe nasce nel 1983 ed è un’associazione privata, laica e senza scopo di lucro. Opera in 25 Paesi del mondo con circa 70 progetti a fianco di migliaia di donne e di uomini per un cambiamento che assicuri lo sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli. Lavora per la costruzione di un mondo in cui la diversità sia considerata un valore, un mondo a tante voci, dove nell’incontro ci si arricchisca e dove la giustizia sociale passi innanzitutto attraverso l’accesso di tutti a uguali diritti e opportunità.

L’Associazione Carta di Roma è stata fondata nel dicembre 2011 per dare attuazione al protocollo deontologico per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione, siglato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Cnog) e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) nel giugno del 2008. L’associazione lavora per diventare un punto di riferimento stabile per tutti coloro che lavorano quotidianamente sui temi della Carta, giornalisti e operatori dell’informazione in primis, ma anche enti di categoria e istituzioni, associazioni e attivisti impegnati da tempo sul fronte dei diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati, delle minoranze e dei migranti nel mondo dell’informazione.