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Un 25 aprile diverso

«L’Italia ha bisogno – oggi più che mai – di speranza, di unità, di radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione. Il 25 aprile arriva con una preziosa puntualità. Arrivano le partigiane e i partigiani, il valore altissimo della loro memoria». 

L’Anpi, chiama come ogni anno il paese intero a celebrare il 25 Aprile come «una risorsa» di rinascita.

«Quest’anno, non potremo scendere in piazza ma non ci fermeremo. Il 25 aprile alle 15, l’ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, invitiamo tutti, e caldamente, a esporre dalle finestre, dai balconi il tricolore e a intonare Bella ciao».

Perché anche questo 25 aprile «sarà come al solito condiviso, ma nelle case degli italiani» per via delle restrizioni governative per contrastare le pandemia in corso.

«Per un momento intenso – prosegue l’Anpi – saremo insieme, con la Liberazione nel cuore. Con la sua bella e unitaria energia. Pe questo chiedendo alle associazioni, ai sindacati, ai partiti, ai movimenti, che si riconoscono nei valori e principi della Resistenza, e dunque della democrazia e della Costituzione, di aderire al flash mob e di farlo inviando un messaggio a ufficiostampa@anpi.it ».

Prosegue anche la maratona social di resistenza contro «le fake news e le minacce squadriste e per ricordare che la nostra Costituzione è antifascista e antirazzista». 

Promossa dall’Associazione Articolo 21 liberi di… e dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), l’idea ha ricevuto centinaia di adesioni. 

Un appello fatto proprio anche da tanti giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata e che hanno deciso di portare la loro testimonianza antifascista e di impegno onorando l’Articolo 21 della Costituzione. 

Tra le adesioni, anche quella del nostro giornale Riforma, della rivista Confronti e dell’Agenzia stampa Nev.

L’iniziativa è stata lanciata con un editoriale pubblicato sul sito Articolo 21 dal Presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti, per ricordare l’importanza della parola «“resistenza”, oggi più che mai necessaria per difendere i valori della Costituzione» e per esprimere vicinanza e solidarietà a Carlo Verdelli

Da inizio marzo Verdelli, infatti, è stato messo sotto scorta per via delle ripetute minacce ricevute da gruppi estremisti, e sui quali sono in corso delle indagini. 

Inchieste delle autorità competenti che non hanno purtroppo ancora fermato «l’assalto via web al direttore di Repubblica perché – come ricordava venerdì 17 aprile lo stesso quotidiano – un’altra minaccia è arrivata via Twitter da un profilo anonimo, senza follower né following, creato solo per postare l’intimidazione». 

Sempre secondo quanto riporta Repubblica l’account @machiavellico2 (ora rimosso) aveva pubblicato un finto manifesto funebre che dava notizia della «cancellazione» di Verdelli, definito «odiatore quotidiano» riportando l’età del direttore e una sua foto con la scritta: «Dio abbia pietà della sua anima nonostante l’odio quotidiano» e la data della sua morte: «il 23 aprile 2020». 

Articolo 21 e Fnsi e il nostro giornale, per sostenere la maratona social e dimostrare solidarietà a Verdelli, chiedono a chi lo vorrà di inviare un post, un video, una canzone, un disegno per contrastare squadrismi e bavagli e di farlo attraverso la mail: redazione@articolo21.info.