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Femminicidio: una tragedia sempre più grave

«Femminicidio nel Milanese, uccide la fidanzata con il fucile a pompa: erano in isolamento per l’emergenza Coronavirus», è solo uno dei titoli di giornale usciti in queste ultime ore. 

Un altro femminicidio. 

È accaduto la scorsa notte a Trucazzano. La vittima è Alessandra Cità, una donna di 47 anni assassinata da un uomo, un criminale, già denunciato due volte per violenza proprio dalla sua ex moglie. 

Un emergenza senza fine quella della violenza contro le donne che sta aumentando a dismisura in questo periodo.

Secondo i dati diffusi da D.i.Re (la Rete impegnata nel combattere la violenza contro le donne) lo scorso 16 aprile erano già 2.867 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza. Il periodo analizzato andava dal 2 marzo al 5 aprile 2020. 

1224 (più 74,5 %) rispetto alla media mensile registrata nel rilevamento del 2018, avvenuto negli oltre 80 centri sparsi per l’Italia. 

806 di questi casi, tra l’altro (28%), nuovi, dunque alla prima richiesta di aiuto. 

Parliamo di donne costrette a stare in casa col proprio aguzzino paradossalmente «per legge» per via del lockdown imposto come misura di contenimento al coronavirus. Una costrizione talvolta pericolosa e che può trasformarsi in violenza domestica, abuso, morte. 

Il numero più alto di richieste di aiuto – si legge ancora – sono state registrate in Lombardia e in Toscana.

Il governo ha attivato una chat antiviolenza, dunque puntando sull’Sos a distanza per coloro che sono costrette a stare in casa. 

«Il Coronavirus e le misure restrittive – ha ricordato il governo italiano – potrebbero rappresentare per molte donne che subiscono violenza un’emergenza nell’emergenza. Stiamo promuovendo una app che si chiama 1522 che può essere scaricata sul telefono e ha un vantaggio: permette alla donna di chattare con l’operatrice e quindi comunicare silenziosamente, visto che adesso stare al telefono è più difficoltoso», ma come abbiamo visto «la app» non è sufficiente e i casi di violenza e di femminicidio, aumentano giorno dopo giorno.

Si tratta di «un’emergenza nell’emergenza che colpisce una significativa parte della popolazione costretta a trascorrere in casa con il maltrattante il periodo di quarantena in corso», segnala anche l’Associazione Luca Coscioni, che ha deciso di scendere in campo al fianco di D.i.Re creando CitBot, un sistema di intelligenza artificiale in grado di rispondere alle domande sul tema. È un servizio totalmente gratuito che fornisce informazioni in modo chiaro e preciso 24 ore su 24.