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Volley: arriva lo stop

Finisce qui. La stagione pallavolistica 2019/2020 è stata definitivamente interrotta dopo la riunione di lunedì 6 aprile che ha visto coinvolti tutti i presidenti della Lega volley nel corso della quale è stata ratificata una decisione già nell’aria da giorni. Si chiude di conseguenza anche la stagione dell’Eurospin Ford Pinerolo, proprio nel momento cruciale in cui si stavano raccogliendo i frutti di un lavoro che, proprio quest’anno, avrebbe dovuto portare al salto di qualità la società pinerolese. Se ne riparla in autunno, riprendendo un discorso cominciato nell’estate scorsa e, si spera, con la possibilità di vedere di nuovo gremiti gli spalti del Palazzetto di Pinerolo «Una decisione sofferta ma inevitabile – commenta il ds di Union Volley Pinerolo Francesco Cicchiello – Lo scenario dell’emergenza sanitaria in questo momento è ancora molto critico e non c’erano elementi sufficienti per programmare un’eventuale ripresa. La logica è stata giustamente quella di mettere al primo posto la salute di tutti gli addetti ai lavori».

Naturalmente c’è grande rammarico per l’interruzione di un campionato che, proprio nel momento dello stop, vedeva le ragazze di Michele Marchiaro in crescita e pronte a recitare un ruolo da protagoniste nel finale di stagione «Eravamo sulla strada giusta – spiega Cicchiello – e stavamo finalmente recuperando tutte le infortunate. Un peccato, ma ora ci sono cose più importanti. Chiaramente per le società tutto questo rappresenta una grave difficoltà che inevitabilmente cambierà il mondo dello sport così come ogni settore della società».

Le conseguenze dello stop vanno inevitabilmente anche a incidere sulla vita di molti addetti ai lavori: atlete, tecnici, preparatori e dirigenti si trovano in una situazione di incertezza legato soprattutto al problema delle retribuzioni «La Lega – spiega Cicchiello – si sta adoperando per quantificare le ricadute economiche per le società e per capire quale tipo di contributi potranno ottenere dal governo per garantire la loro sopravvivenza. Per il momento i collaboratori possono avvalersi dei 600 euro messi a disposizione grazie al decreto Cura Italia, ma è chiaro che in prospettiva sarà necessario qualcosa di più strutturato».

Un pensiero, infine, va al mondo dello sport nel suo complesso, che in questo periodo di difficoltà non è stato in grado di muoversi in modo unitario e ha lasciato ai singoli il peso di decisioni così complicate «Sono dell’idea che il mondo dello sport avrebbe dovuto prendere una decisione univoca – afferma Cicchiello – Trovo illogico che certe decisioni non siano arrivate dal Coni, che avrebbe dovuto prendere in mano la situazione e, invece, in questo caso, è stato totalmente assente in quello che dovrebbe essere un ruolo di coordinamento di tutto il mondo sportivo».