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La giustificazione per grazia chiama all’azione

Un’ iniziativa di tipo ecumenico, promossa dall’associazione cattolica “La rosa bianca” (che prende il nome dal sodalizio di studenti cristiani nonviolenti oppositori al nazismo, al quale venne anche dedicato un film nel 2005), dal Segretariato attività ecumeniche e dal mensile Il margine, prevede per domani, giovedì 9 aprile, un incontro sotto forma di videoconferenza dedicato a Dietrich Bonhoeffer. Ne parliamo con il pastore Fulvio Ferrario, professore di Teologia sistematica e decano della Facoltà valdese di Teologia, che sarà uno dei relatori.

– L’incontro avviene in coincidenza con il 75° anniversario della morte di Bonhoeffer nel campo nazista di Flossenbürg: non rischia la sua morte di pesare troppo, di dare un senso interpretativo troppo forte a un pensiero, che in realtà aveva già di per sé una sua strutturazione?

«Il rischio del culto della personalità è difficile da dissociare dalla figura di Bonhoeffer. L’eroe senza macchia e senza paura, la fonte inesauribile di citazioni folgoranti e di aneddoti di sicura presa… Un cliché un po’ trito, al quale, per la verità, non sono affatto sicuro di non aver contribuito. Se però si assumono questi elementi come uno stimolo ad approfondire i suoi scritti, in fondo li si può accettare, entro i limiti del buon gusto. Quanto al pensiero strutturato, effettivamente il teologo, quando è stato arrestato, aveva al suo attivo un numero non esorbitante, ma discreto di pubblicazioni importanti: Sequela, ad esempio, era già un libro piuttosto famoso. In carcere, poi, egli sviluppa un pensiero precisamente non strutturato, che trova proprio nella sua frammentarietà un motivo di fascino».

– È possibile che sia non tanto la morte, quanto la sua attesa in detenzione e nell’ansia per i congiunti, a caratterizzare le riflessioni delle lettere dal carcere poi pubblicate da Eberhard Bethge, loro destinatario, dopo la fine della guerra con il titolo Resistenza e resa?

«Resistenza e resa è un libro che può essere letto a tre livelli, distinti ma che non costituiscono una gerarchia. Il primo è quello della testimonianza biografica, del genere delle lettere dei prigionieri della resistenza, politica o religiosa; il secondo è spirituale: la ricerca di Dio nel cammino della sofferenza; il terzo è quello propriamente teologico. Non c’è dubbio che sono stati i primi due a fare di Resistenza e Resa un grande classico. Ciò non toglie che il terzo, quello della fede nel mondo adulto de del vivere “di fronte a Dio come se Dio non esistesse” mantiene un enorme interesse e, non credo sia una frase fatta, una permanente attualità».

 – Il discorso sulla responsabilità, a cui fa riferimento il titolo dell’incontro di domani, non può esulare dalle scelte “militanti” che fece Bonhoeffer a suo tempo e che gli costarono la cattura. Ma nel tempo il concetto si è ampliato, diversificato?

«Sul tema hanno riflettuto in parecchi, anche dopo Bonhoeffer. A me sembra che nell’Etica (i frammenti redatti prima dell’arresto, dove si trovano le riflessioni sulla responsabilità) ci siano due elementi teologicamente centrali e ancora insufficientemente valorizzati. Il primo è il superamento dell’idea secondo la quale il Sermone sul Monte e, in generale, l’appello al discepolato da parte di Gesù siano estremisti e quindi astratti (contro Max Weber); il secondo è che l’azione responsabile non può uscire dalla dimensione non solo del rischio, ma nemmeno della colpa e dunque riposa sull’annuncio della grazia di Dio accolta nella fede. La giustificazione per grazia, secondo Bonhoeffer, non autorizza il lassismo; al contrario, chiama all’azione».

«Dietrich Bonhoeffer. Resistenza e libertà – Responsabilità per tempi inquieti» è il titolo dell’incontro che si tiene domani 9 aprile, alle ore 20,30, con partecipazione in videoconferenza di Fulvio Ferrario («Sulla via della libertà») e Alberto Conci («Responsabilità e ricerca di futuro»); coordinano Elza Ferrario e Fabio Caneri. per collegarsi da computer, tablet o smartphone : https://global.gotomeeting.com/join/429662285 o tramite telefono dall’Italia +39 0 230 57 81 80 Codice di accesso: 429-662-285.

Per informazioni: rosabianca@rosabianca.org; tel. 331-3494283.

 
Foto: Bonio