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L’umanità in pillole di amore e resilienza

Numerose le azioni di solidarietà umana e istituzionale che stanno riempiendo il Paese per fronteggiare l’emergenza del Coronavirus. Tra le tante, da Firenze, una delle più rilevanti. La Regione Toscana ha assunto centinaia di infermieri a tempo indeterminato che stanno giungendo nel capoluogo da tutta la regione. Davanti alla carenza di alloggi l’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia ha lanciato un appello: «Mettete a disposizione alloggi per gli infermieri che stanno tornando in Toscana per l’emergenza Covid-19».

Così, in pochissimo tempo, cento proprietari di seconde case hanno aperto gratuitamente i propri alloggi agli infermieri. Case, capannoni, stanze all’interno delle proprie abitazioni. Offerte e disponibilità che continuano ad arrivare e ad aumentare l’ondata di solidarietà che sta avvolgendo l’Italia.

«Quando scrivo racconti sono sempre felice […] credo che siano la misura giusta per i nostri giorni, il tempo tronco, caduco, veloce, rubato: leggere, e poi continuare la giornata.»
Valeria Parrella (Napoli, 1974) si è fatta conoscere dal grande pubblico con “Mosca più balena” (minimun fax, 2003) una raccolta di racconti magica e intima ma soprattutto rivoluzionaria. E con gli otto racconti di “Troppa importanza all’amore” ha deciso di recuperare questa forma di narrazione per mettere su carta le complicazioni che coinvolgono l’animo umano nel quotidiano e non. Scene piccole piene di materiale emotivo e dettagli carichi di bellezza e di tragedia. Tovaglie con merletti, vestiti bianchi, strade piene di buche, formiche dentro a una cella.Da una Napoli che non viene mai nominata ma c’è, è presente, a una Liverpool pacata e umida. Una vita umana osservata al microscopio e dal satellite che si mostra immensa, fragile, sporca.

Una badessa che vive la sua clausura da vent’anni innamorata senza molte aspettative dalla vita, a Liverpool un ragazzo che aspetta la sua birra facendosi rubare il posto da chiunque, una famiglia solitaria che parte per un viaggio a Vienna e si riscopre tremenda. Le vite protagoniste di “Troppa importanza all’amore” (Einaudi, 2015) sono semplici e testarde, assenti e soffocanti e tutti unite da un sentimento conosciuto da tutti ma capito da nessuno. Una raccolta di racconti di disarmante sincerità su un sentimento universale e singolare insieme, narrato con gli occhi di persone normali da una penna straordinaria.

Valeria Parrella si esprime col racconto con una bravura eccezionale e una capacità sintetica efficace. «Scrivo racconti quando sento che la realtà è troppo sfuggente e varia per essere cristallizzata in una forma lunga». Un mondo intero in poche pagine, pillole quotidiane condensate in frasi e parole adatte e precise. Un genere letterario sempre un po’ troppo bistrattato, lasciato da parte dai lettori italiani assuefatti dalle proposte di romanzi e saggistica. Eppure in questa raccolta di racconti di redenzione umana Parrella riesce a trovare un linguaggio moderno e adattato ad ogni storia. Giochi di parole, magie linguistiche e stravolgimenti della grammatica. Un esercizio letterario importante, pieno di valore che non passa inosservato.

Troppa importanza all’amore, Valeria Parrella, Einaudi, 111 p., 14 euro