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Che la potenza di Cristo riposi su di noi!

Il Signore mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura
Salmo 27, 5

Mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte
II Corinzi 12, 10

A differenza di tanti tipi di lacrime (così riassumerò “debolezze, ingiurie, necessità, persecuzioni, angustie”) quelle dell’apostolo Paolo hanno trovato un posto: hanno trovato posto in Dio, in un Dio che ogni giorno egli si sforza di conoscere e che ha permesso alla sua vita di brillare, di acquistare il suo reale senso nel servizio al quale è stato destinato e che costituisce il vanto, la gloria della sua esistenza. 

Paolo avrebbe avuto (ce lo ricorda spesso) tutti i motivi per potersi realmente vantare: ma egli ha riconosciuto che a nulla vale questa vanagloria umana, non è nulla in paragone ad una vita relazionata ogni giorno al Signore, che ci investe di quella potenza che sola è capace di convertire e di agire nella vita degli uomini. Chi, come lui, ha conosciuto tutto questo sa che cosa intendo dire, sa che cosa vuole dire “la potenza di Cristo riposa su di me“; sa che la nostra debolezza non è d’ostacolo alla forza di Dio, anzi! È strano a volte vedere persone così deboli, dall’aspetto stanco, dalla miserevole vita parlare di Dio con competenza e sicurezza sbalorditive, come se Dio stesso avesse loro detto quelle cose; e difatti, pensandoci, è proprio così nella dimensione dell’opera dello Spirito! Ripeto chi ha conosciuto questo sa che cosa intendo, sono quelle cose delle quali se ne parla nella grandezza di Dio e tra la lode degli angeli!

– Ma perché nessuno mi stimi di più di quello che mi vede essere: “Molto di più mi vanterò piuttosto delle mie debolezze affinché la potenza di Cristo riposi su di me”.

Paolo ha capito, ha vissuto la realtà dell’azione di Dio, ne ha riconosciuto il valore e l’unicità; Paolo non vuole perdere questa perla nonostante tutti i contrasti e le sofferenze.

Che la potenza di Cristo riposi su di me! Questa dovrebbe essere la nostra preghiera quotidiana, questo dovrebbe essere l’essenziale da non perdere ma da coltivare incessantemente poiché ci permette di annunciare e di vivere, nel bello e nel cattivo tempo, l’evangelo dell’unico Signore.