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Alla scoperta di «Valdesi: una storia di fede e di libertà»

La Società di Studi Valdesi ha reso disponibile online la visione del docufilm «Valdesi: una storia di fede e di libertà», prodotto dalla stessa società e realizzato da Massimiliano Grivetti e Paolo Salvetto nel 2019.

Un prodotto di qualità che, basandosi sui risultati della più recente storiografia, racconta in forma divulgativa le vicende valdesi dal medioevo alla concessione dei diritti civili e politici del 1848.

A colloquio con Dino Carpanetto, presidente Società di Studi Valdesi, scopriamo com’è nato questo film e con quali criteri è stato realizzato.

«Il film era stato già visto in alcuni momenti particolari della vita delle chiese: la scorsa estate durante la rassegna Pralibro, in occasione delle celebrazioni del 17 febbraio al centro culturale valdese di Bergamo e anche in Libano, dove lavorano gli operatori del progetto Mediterranean Hope della Fcei. Alla luce di questa situazione particolare che tutti noi stiamo vivendo, la permanenza a casa per contrastare la diffusione del coronavirus, abbiamo pensato di metterlo online sul sito della Società, in modo che potesse avere una fruizione completa da parte di tutti gli interessati. A cinque giorni dalla sua divulgazione abbiamo già raggiunto le 2000 visualizzazioni: segno che la proposta è stata apprezzata, nonostante rappresenti certo un settore di nicchia. Ci hanno anche scritto alcuni professori ed insegnanti, che avrebbero intenzione di usare il film come documento multimediale da inserire nella didattica a distanza che si sta utilizzando in questo periodo. Ci fa piacere, perché sono produzioni di qualità, che raccontano la storia con un linguaggio serio e fondato, ma altamente divulgativo, collocando il percorso della chiesa valdese all’interno di vicende sociali, politiche e culturali europee».

Il buon riscontro da parte del pubblico ha indotto la Società di Studi Valdesi a proseguire su questa strada: a breve sarà messo a disposizione, sempre online dal sito della Società di studi valdesi, anche il video «Lutero e la Riforma», dedicato alla Riforma Protestante e realizzato in occasione del suo cinquecentenario nel 2017.

La storia del docufilm

«Valdesi: una storia di fede e di libertà» è stato pensato e progettato nell’ottica di raccontare la lunga storia della realtà valdese. L’idea prende vita nella Società di Studi Valdesi dopo l’esperienza fatta nel team di consulenza scientifica per la realizzazione del nuovo Museo valdese di Torre Pellice, nel 2017. «Questo è stato il punto di partenza del nostro progetto – spiega Carpanetto – perchè in quel contesto avevamo creato una rete di storici, pastori e pastore, persone competenti che avevano collaborato per la creazione, anche comunicativa, delle nuove sale del Museo. Nel 2017 la Società aveva inoltre collaborato già con i due curatori del documentario, Massimiliano Grivetti e Paolo Salvetto, per realizzare la mostra in occasione del centenario della pubblicazione delle 95 tesi di Lutero, esposta nella biblioteca nazionale di Torino».

Un video ricco di testimonianze

«È stata scelta la classica forma del docufilm, che alterna pareri di competenti ed esperti con immagini di luoghi e altre forme di comunicazione come, ad esempio, spezzoni di vecchi film.

I due curatori hanno riorganizzato i principali eventi storici attraverso le scansioni principali della storia: moderna, medioevale e fino al 1848. Ci sono interventi di affermati studiosi di Storia Moderna, non solo della realtà valdese, di professori ed esperti che spiegato la storia valdese dando un’interpretazione al lungo racconto, che nasce con Valdo e termina al momento dell’Emancipazione del 1848».

Scenografia ed immagini di grande qualità

Il film non presenta solo i luoghi classici delle Valli Valdesi, ma spazia anche tra i templi di Roma e Torino, tra piazze e documenti. Le fonti iconografiche rendono bene l’immaginario dell’epoca.

Le scene sono intercalate con spezzoni tratti da un film del 1924, del regista Nino Martinengo. Spiega Carpanetto: «Si tratta di un primo documento storico sulla storia valdese. Siamo agli inizi del regime fascista, e dopo la sua realizzazione fu proibito dalla censura di stato e non fu mai, di fatto, proiettato, perché costituiva “vilipendio alla religione di stato”, cioè alla religione cattolica. Il film si perse e arrivò negli Stati Uniti. Fu ritrovato, recuperato e, di recente, restaurato. Si tratta di un documento preziosissimo: ci spiega come veniva raccontata, agli inizi del 1900, la storia dei valdesi e soprattutto documenta i luoghi del tempo: la Balziglia, Sibaud, i templi… Aver inserito degli estratti di questo film all’interno di «Valdesi» aggiunge un ritmo affascinante alla storia».

Il film si può visionare sulla pagina della Società di Studi Valdesi.