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Jim Winkler: «Una prova della nostra fede e della nostra società

«Ogni giorno parlo con tanti membri di chiesa di coronavirus. Sembra che tutti abbiano una teoria su come trattarlo e come evitarlo. Oggi, purtroppo, le ultime notizie ci dicono che la diffusione del contagio stia aumentando anche negli Usa. E ogni giorno, questa realtà, si avvicina sempre più dove vivo e lavoro. Sembra di muoversi dentro a un romanzo, a un film di fantascienza, ma non è così, questa, purtroppo, è la realtà», scrive il presidente e segretario generale del Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli Usa (NcccUsa) Jim Winkler, citando le dieci piaghe del Libro dell’Esodo dove l’ultima, quella dei primogeniti, è quella a provocare morti di massa, ricordando altresì che «È stata proprio la peste a consentire agli schiavi israeliti di fuggire verso la libertà», ricordando che la Grande Peste, o Pestilenza, uccise tra i 75 e 200 milioni di persone in tutta Europa a metà del XIV secolo. E che l’epidemia dell’influenza spagnola del 1918 causò la morte di oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo, tra cui oltre 500.000 americani».

Winkler prosegue […], «Stiamo assistendo a una pericolosa sottovalutazione della gravità di questa crisi e di questa pandemia da parte del nostro governo. Inoltre, girano fake news incredibili, che affermano che il virus sia un complotto architettato per far cadere il presidente Trump. Invece, tornado alla realtà, prevedo che questa emergenza, se non gestita in modo serio, causerà fenomeni diffusi di isteria nei prossimi giorni. Qualcosa si è mosso fortunatamente in queste ultime ore, anche a livello politico, mia figlia che insegna ai bambini ha detto che in questi ultimi giorni sono state prese misure di prevenzione che prevedevano solo le distanze tra gli studenti». 

Ma come reagiremo nei prossimi giorni? Come reagirà la chiesa?, si chiede ancora Winkler. 

«Rodney Stark, autore di “The Rise of Christianity”, sostiene che i cristiani della chiesa primitiva mostrarono sempre compassione e fornirono così credibilità al cristianesimo. […] Dobbiamo ancora oggi insistere sulla trasparenza, sulla verità e sull’onestà dei nostri rappresentanti delle chiese, pubblici, dei leader politici eletti, chiedere più investimenti in strutture e risorse sanitarie, ma pubbliche. Non credo che il coronavirus sia una punizione inviata da Dio, ma è una prova di fede e per la nostra società».