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Tu sei il mio aiuto, o Dio!

Io invocherò Dio, l’Altissimo, Dio che agisce in mio favore
Salmo 57, 2

Chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato
Marco 13, 13

La supplica biblica sfocia sempre verso la speranza e, molto spesso, in un ringraziamento e in una lode per un esaudimento considerato come già concesso da Dio. Il presupposto di quest’atteggiamento spirituale sta nella considerazione di un Altissimo che fa grazia, che si compiace di intervenire come gomer: il retributore, colui che ricompone le fratture causate dall’empio. L’arco temporale del nostro salmo va dalla sera alla mattina. E tra la sera e la mattina c’è la notte… è uno spazio in cui resistere, lottare, pregare, ricordare. E la notte può essere lunga, anche molto lunga e può essere altrettanto dolorosa. In verità, a volte si preferirebbe zittire il grido del cuore e dormire, acquietarsi nel silenzio della rassegnazione, si vorrebbe essere sommersi dalla stanchezza. Ogni resistenza ha un suo limite ma quegli occhi di arrendersi non vogliono saperne, restano aperti nell’impaziente desiderio di luce, alla ricerca di un bagliore che possa mitigare, placare l’oscurità che ti avvolge. 

E mi ricordo di te e dell’intervento della tua Parola nella mia vita, a te penso, mi massacra la memoria di quella pace che ho riconosciuto soltanto in te, mi manca la tua mano; in questa notte buia mi strazia la nostalgia di te. 

È implicita nel carme un’esperienza già vissuta, calata in una nuova ricerca dell’intervento di Dio. Tu sei stato il mio aiuto, all’ombra delle tue ali, sotto la tua guida ho riconosciuto la mia vita in te, nella tua fedeltà, nel tuo riguardo, nella tua attenzione per me ho esultato. Ho inteso quello che si afferma altrove, cioè che la tua bontà vale più della mia stessa vita e dopo avere realizzato, sperimentato, vissuto qualcosa del genere come potrei dimenticarti, dove me ne andrò lontano dalla tua presenza, chi cercherò se quello che ho cercato l’ho trovato solo in te!

Esulterò, gioirò per quel luogo sicuro, al di là della notte, loderò quel luogo dove il mio grido è stato ascoltato ed esaudito. E quel luogo sei tu, mio Signore e mio Dio!