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Panico da virus: la risposta dell’AslTo3

L’emergenza legata al Corona virus ha creato in queste settimane un clima a dir poco surreale: il timore che la diffusione si trasformi in pandemia e le misure che ne sono seguite hanno creato nella cittadinanza un senso di smarrimento e paura che, insieme alle difficoltà incontrate dal sistema produttivo, rischia di diventare il principale effetto secondario di questa situazione inedita o quasi. A questo scopo l’AslTo3 si è attivata per affrontare l’emergenza Covid-19 dal punto di vista psicologico, attraverso il suo Team di Psicologia delle emergenze «Si tratta di un gruppo formato da una quindicina di psicologi – spiega la dottoressa Paola Chiadò Piat, coordinatrice operativa del servizio – con referenti su tutto il territorio di competenza dell’AslTo3, che da qualche anno ha elaborato un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale specifico per le situazioni di emergenza, come per esempio incidenti, suicidi o, come in questo caso, situazioni di panico collettivo».

Vale la pena sottolineare che non si tratta di un servizio ambulatoriale ad accesso diretto, ma interviene su segnalazione dei responsabili delle strutture sanitarie, degli istituti scolastici o delle forze dell’ordine. La situazione attuale ha richiesto l’intervento del team, essendosi manifestato uno stato di panico diffuso legato alla diffusione del virus «Nelle ultime settimane abbiamo osservato un aumento delle richieste di aiuto sia da parte di pazienti già in carico che da parte di altre persone. Questo stato di panico diffuso si lega sicuramente, tra le altre cose, a una sovraesposizione ai media che genera uno stato di confusione e paura».

In base a queste considerazioni, il team ha diffuso un comunicato stampa nel quale fornisce una serie di indicazioni pratiche per affrontare nel miglior modo possibile questo stato emotivo «La prima raccomandazione – spiega la dottoressa Chiadò Piat – è quella di sconvolgere il meno possibile l’abituale routine quotidiana, un aspetto che aiuta a mantenere il proprio equilibrio mentale in questa situazione». Seguono una serie di indicazioni che attengono a diverse sfere del quotidiano, a partire dal modo di informarsi sul tema dell’epidemia «Occorre affidarsi a fonti istituzionali come Ministero della Salute, Regione Piemonte o Istituto Superiore della Sanità, evitando così di incorrere in notizie false o comunque non basate su dati oggettivi. Ma è anche utile scegliere pochi momenti per informarsi, evitando di passare l’intera giornata davanti a tv o pc sottoponendosi a una sovraesposizione di per sé ansiogena».

Il vademecum prosegue poi con la raccomandazione di trovare il tempo per dedicarsi alla cura della propria persona, possibilmente anche con attività ricreative. Seguono alcune raccomandazioni relative alla comunicazione con le fasce più deboli, a partire dai bambini, «In tutti questi casi – spiega la dottoressa – è necessario una comunicazione sincera ma rassicurante. Inutile cercare di negare la realtà, ma può essere utile far loro presente che tantissimi esperti stanno lavorando per risolvere il problema. Anche nel loro caso, è necessario cercare il più possibile di mantenere le loro abitudini e farli incontrare con i coetanei»