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Dalle manifestazioni alla nascita di un partito

Il Cile e le sue donne
Nell’ottobre del 2019 la popolazione cilena è scesa per strada alimentando e ponendo i riflettori sulla crisi politica e sociale più grave degli ultimi vent’anni. Settimane di manifestazioni, saccheggi, violazione dei diritti umani a seguito delle repressioni delle proteste contro il caro-vita. Una situazione instabile che addirittura la BBC ha paragonato a quella di una città sotto assedio. La violenza riversatasi nelle strade è stata incontrollabile e a pagarne il prezzo più caro sono state le donne, che hanno denunciato in particolare abusi e stupri contro le manifestanti detenute nelle carceri. Un anno terminato in pessime condizioni e un Paese lasciato a proteggersi da solo.

Un flash-mob internazionale
Così a fine novembre 2019, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un flash-mob di grande portata ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Una vera e propria protesta anti stupro e anti femminicidio unita alla potenza lanciata dai corpi e dalla danza. “El violador eres tú. Son los pacos, los jueces, el Estado, el presidente. El Estado opresor es un macho violador.”. Il violentatore sei tu. Sono i poliziotti, i giudici, lo Stato, il presidente. Lo Stato oppressore e un uomo stupratore. Un messaggio che non lascia spazio a fraintendimenti, chiaro, semplice e diretto. Un racconto e una narrazione dolorosa e stantia che ogni volta, chiunque abbia subito una violenza, è costretta a rivivere. “Un violador en tu camino”, Uno stupratore sul tuo cammino è il titolo di questo inno realizzato dal collettivo Las Tesis. Quattro artiste cilene che hanno ideato testo e coreografia che in meno di un mese sono diventati parole e gesti di tutti grazie alla propagazione virale.
Santiago, Valparaiso per poi spostarsi in Messico, Turchia, Australia, Stati Uniti, Asia e anche Italia. Migliaia di donne si sono radunate in piazze, parchi, strade e, bendate, hanno cantato e ballato il nuovo e fortissimo inno femminista. Un grido di libertà e una possibilità per farsi sentire. In Italia il testo è stato riadattato alla nostra lingua senza perdere né il senso né il valore.

La nascita di un partito
È notizia di pochi giorni fa quella di un nuovo passo da parte del collettivo. Se il flash-mob di “El violador eres tu” ha cambiato la storia della lotta dell’emancipazione femminile, Rosa Moreno – direttrice di GreenPeace Cile – ora ha fatto di più: ha creato un nuovo partito.
Si chiama Paf – Partito alternativa femminista. Un partito composto da sole donne, a favore delle donne. È stato varato uno statuto, eletto un direttivo e sono state assegnate le cariche principali. Con 900 simpatizzanti è riuscito a registrarsi nel Servizio elettorale cileno (Servel) e ora si attende solo l’ok da parte delle autorità per ufficializzarne la candidatura.
Un partito femminista che avrà bisogno di un numero cospicuo di firme (10.000), di farsi conoscere ed apprezzare ma la sua nascita dalla costola di un collettivo che ha letteralmente stravolto le regole del gioco è sorprendente. E ci si auspica possa continuare a stupirci portando nuovi venti in tutto il mondo.