copia_di_p1110880

Piemonte. Bonus pendolari, questo sconosciuto

La Regione Piemonte ha annunciato l’erogazione del Bonus Pendolari sugli abbonamenti mensili e plurimensili di marzo, aprile e maggio 2020, a titolo di rimborso per i ritardi subiti nel 2018. Il Bonus sarà coperto da 700.000 euro prelevati dalle multe comminate a Trenitalia.

Chi è costretto a viaggiare ogni giorno è anche costretto suo malgrado a far fronte a disagi quali cancellazioni o ritardi. Ecco che perciò l’iniziativa della Regione dovrebbe essere accolta con favore dai pendolari. Ma quanti di loro sono a conoscenza di questo Bonus? Abbiamo incontrato Claudio Bertalot, membro del Comitato pendolari Val Pellice, per avere un commento a proposito.

«Posso dire che questa iniziativa è gestita assai male, perché, per quanto ho visto io, l’avviso che ne da notizia è appeso solo nella biglietteria di Pinerolo, ma moltissime persone non vanno lì a fare gli abbonamenti, preferendo la Pro Loco o in altri punti vendita nei luoghi di residenza, i quali però non vengono informati di questa possibilità e non hanno nemmeno il codice per applicare la riduzione sull’abbonamento. Chi aderisce a questa iniziativa è perciò una minima parte dei pendolari, che ne viene a conoscenza più che altro tramite passaparola. 

Inoltre, la modalità proprio non funziona. Per esempio, io nel 2018 ho viaggiato e sono stato penalizzato dai ritardi, ma dal 1° gennaio 2020 sono in pensione, non necessito più di un abbonamento, come faccio a ottenere il rimborso che mi spetterebbe? Perché spetta a me, non a chi fa l’abbonamento adesso. Era la stessa cosa con l’amministrazione precedente, non conoscono le reali esigenze dei pendolari.

I 700.000 euro sono pochi rispetto al numero di persone che avrebbe diritto alla riduzione, ma probabilmente nel nostro territorio, dando poca informazione, quelli che la richiederanno saranno pochi, quindi la cifra basterà. La comunicazione purtroppo non circola.

Oltretutto la modalità di richiesta per chi ha un abbonamento annuale, se è rimasta come gli anni precedenti, è incredibile: è infatti necessario presentare una domanda scritta e consegnarla alla biglietteria di Torino Lingotto. Ora, chi per esempio viaggia sul pullman (che non ferma a Lingotto), deve per forza prendere il treno e andare appositamente a Lingotto. Al giorno d’oggi è una follia obbligare a presentare una domanda in cartaceo ad una biglietteria!».

Certamente nell’era di Internet questa procedura risulta un tantino antiquata, se si pensa che si potrebbe tranquillamente attivare un servizio online. Per quanto riguarda il 2020, nella comunicazione ufficiale della Regione non è specificato come richiedere il Bonus. Questo, unito alla poca diffusione dell’informazione, ci fa purtroppo pensare che ci sia poco, o nessun, interesse a far conoscere questa pur sacrosanta iniziativa.