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Un altro orizzonte è possibile

O Signore, non correggermi nella tua ira, non castigarmi nel tuo sdegno
Salmo 6, 1

Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo
I Tessalonicesi 5, 9

Chi di noi non ha paura alzi la mano! Viviamo in un mondo attanagliato dal timore: per il futuro globale, se pensiamo alla minaccia ecologica che grava sulla terra; in politica, se pensiamo a quanto i governanti tentino di vincere le elezioni anche fomentando la paura dell’altro, del diverso, dello straniero. Anche la paura per la nostra vita privata: quante videocamere – segno tecnologico dell’ansia quotidiana – ci riprendono nel nostri itinerari più usuali? E cosa si può dire del futuro lavorativo dei nostri figli. Siamo quindi destinati a un domani terribile? La risposta della Bibbia è opposta: il futuro di chi crede è orientato verso la salvezza. Un altro orizzonte è possibile, possiamo immaginare un mondo che verrà più sereno. Crederlo non significa chiudere gli occhi di fronte ai pericoli in nome di una fede disincarnata, lontana dalle concrete minacce che incombono sul mondo. E non significa neppure professare una fede sorda ai lamenti o cieca alle lacrime di chi soffre in nome di un paradiso remoto. Significa piuttosto assumere su di noi la responsabilità di affrontare a viso aperto quel che spaventa, forti della certezza che ci proviene dal Cristo. Anche Gesù ha patito ansie terribili nella sua vita personale (lo sappiamo morire in croce gridando “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”, tradito da un discepolo, abbandonato da tutti gli altri), eppure con la sua risurrezione ci ha anche mostrato che le sorti della storia non sono in mano umana, né sottomesse ad un fato cieco, ma in quelle misericordiose di Dio.