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«Potremmo aiutare immediatamente. La situazione dei rifugiati in Grecia va sbloccata»

Nel loro viaggio di due giorni in Grecia, i partecipanti alla delegazione congiunta di Comuni,  Chiesa evangelica in Germania (EKD) e dell’organizzazione Seebrucke (ne abbiamo parlato qui), il movimento internazionale nato nel 2018 allo scopo di denunciare le politiche di chiusura in tema di accoglienza da parte dell’Unione Europea, ieri erano ad Atene per valutare la situazione dei campi migranti  sulla terraferma greca. La delegazione ha incontrato le organizzazioni umanitarie della capitale e ha scoperto di più sulla situazione dei rifugiati minori non accompagnati. Attualmente ci sono oltre 5.000 bambini e adolescenti non accompagnati in Grecia – molte centinaia dei quali sono senzatetto.

«I minori rifugiati che arrivano in Grecia senza genitori hanno bisogno di una protezione speciale. È irresponsabile che bambini e adolescenti rifugiati siano detenuti nelle carceri o debbano vivere in strada. È necessario trovare una soluzione di alloggio adeguata e sicura immediatamente», commenta il rappresentante del Consiglio Ekd, il pastore Martin Dutzmann.

La delegazione ha anche incontrato membri dell’organizzazione “Equal Rights Beyond Borders“, che rappresenta legalmente i minori che viaggiano da soli. La Ong sta combattendo in parte in procedimenti urgenti dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per il rilascio di bambini rifugiati che sono detenuti illegalmente.

Molti rifugiati minori non accompagnati che arrivano in Grecia hanno il diritto al ricongiungimento familiare con i loro parenti in Germania. «Negli ultimi mesi, le autorità tedesche hanno respinto circa i tre quarti di tutte le richieste dalla Grecia. Molti di questi rifiuti sono illegali», ha affermato Robert Nestler, co-fondatore dell’organizzazione.

«140 comuni tedeschi sono pronti ad accettare coloro che cercano protezione. Una soluzione è ora necessaria soprattutto per i bambini minorenni senza genitori. 500 bambini non accompagnati di età inferiore a 14 anni sono ufficialmente registrati negli hotspot greci. E le città tedesche hanno offerto 500 posti per bambini non accompagnati. Potremmo aiutare immediatamente. La situazione deve immediatamente sbloccarsi. Le decisioni locali a favore dell’ammissione devono essere accettate», ha sottolineato Mike Schubert, sindaco di Potsdam.

Ieri sera la delegazione ha viaggiato verso l’isola di Lesbo dove oggi è prevista una visita al campo di Moria in cui la situazione è sempre più drammatica: il campo è completamente sovraffollato, la situazione umanitaria è catastrofica. La popolazione dell’isola sta attualmente manifestando contro i piani del governo greco di istituire campi di detenzione chiusi e persino di espropriare la terra a tale scopo. La delegazione rilascerà una dichiarazione congiunta con richieste politiche venerdì pomeriggio.

 

Foto di Martin Leveneur: Moria