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«Votare per un mondo che chiede la guarigione»

La lunga volata che porterà al voto di novembre sta monopolizzando l’attenzione dell’opinione pubblica americana. Gli elettori daranno ancora fiducia al repubblicano Donald Trump, o sceglieranno il cambiamento? Dalle primarie del partito democratico uscirà lo sfidante. A quel punto seguiranno mesi di testa a testa, di slogan, accuse, inchieste e tante tante parole.

Anche le chiese guardano con ovvio interesse alla disputa, con posizioni spesso assai distanti fra loro.

La Chiesa Unita di Cristo, Ucc, sceglie un documento per marcare la posizione ufficiale dei suoi organismi. Ecco il testo:

«La campagna elettorale presidenziale del 2020 sta suscitando forte interesse e preoccupazione negli Stati Uniti e nel mondo. In questi tempi difficili ciò non è sorprendente. Ci sarà molto in gioco mentre ci recheremo alla cabina elettorale il prossimo novembre.

La retorica divisiva e di cattivo gusto domina le onde radio e il dialogo pubblico. Uno scambio ponderato, rispettoso e costruttivo attraverso le differenze sulle questioni chiave della politica americana sta diventando sempre più difficile da raggiungere. Questo è esattamente il motivo per cui sono necessari la nostra voce e i nostri sforzi come persone di fede. Possiamo svolgere un ruolo unico in questo ciclo elettorale incoraggiando un dialogo rispettoso e informato che contribuisca a costruire la comunità e una visione piena di speranza del futuro che includa tutte le persone.

In questi tempi tumultuosi, può essere allettante ritirarsi e disimpegnarsi da quello che sembra un processo polarizzante e divisivo. Possiamo perdere l’entusiasmo la speranza. Tuttavia, radicati nella nostra fede, possiamo rinnovare la nostra visione e intraprendere il duro lavoro di ripristinare il senso delle nostre comunità e rialzare una visione del bene comune.

Per le persone di fede, l’arena pubblica che conosciamo come “politica” rappresenta molto più della partigianeria che vediamo nelle notizie. È un mezzo con cui viviamo il comandamento di amare il prossimo come noi stessi. La Scrittura ci ricorda più volte che costruire giuste relazioni nella comunità umana e con la creazione di Dio è un atto inseparabile dalla nostra relazione con Dio. Pertanto, è importante che le comunità di fede si impegnino nell’educazione degli elettori non partigiani e nel mettere in atto in programmi di empowerment, di crescita e rafforzamento, che ci aiutino a riflettere sulla nostra vita collettiva.

Possiamo essere ispirati dalle parole di Doris Haddock, “Nonna D”, la donna dell’Arizona che fra il 1999 e il 2000, novantenne, ha attraversato il paese per fare sentire la sua voce per ripristinare l’integrità del nostro processo elettorale: “Se permettiamo agli elementi avidi e disumani di rubarci il nostro autogoverno perché non avevamo l’energia o il coraggio di lottare per esso e usarlo come strumento di amore e saggezza, come potremmo perdonarcelo?».

Il voto di ciascuno conta. Votare è un modo per dare voce al cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, un mondo che chiede la guarigione».

La campagna UCC Our Faith, Our Vote fornisce informazioni e idee per aiutare le persone e le congregazioni nello sviluppo di modalità non partigiane e significative di coinvolgimento nel processo politico ed elettorale. Le risorse di Our Faith, Our Vote possono consentire ai membri dell’Ucc di impegnarsi nella registrazione degli elettori, nell’educazione e nella mobilitazione». 

I responsabili nazionali della Chiesa unita di Cristo

Il pastore John C. Dorhauer, Presidente

La pastora Traci Blackmon, Responsabile dei settori Giustizia e Ministeri della Chiesa locale

La pastora Karen Georgia Thompson, Responsabile dell’area evangelizzazione