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Letture di libertà

In occasione di questa settimana della libertà(16-23 febbraio), i librai e le libraie delle Claudiane di tutta Italia propongono alcuni spunti di lettura che fanno riferimento a questo concetto.

Iniziamo con la libreria Claudiana di Torre Pellice, che propone due classici, non recentissimi ma sempre attuali.

Sulla strada (titolo originale: On the Road) dello  scrittore statunitense Jack Kerouac. Un romanzo autobiografico, scritto nel 1951, nel periodo postbellico, caratterizzato da grandi incertezze. I due protagonisti viaggiano attraverso le strade degli Stati Uniti d’America, tentando di scappare da una vita monotona, classica, “normale”. Il resoconto di viaggio diventa una metafora di libertà e di rivolta verso una società che riconosce le persone solo come lavoratori e consumatori.

Sostiene Pereira, romanzo di Antonio Tabucchi (Feltrinelli) ambientato a Lisbona nel 1938, nel pieno del regime di Salazar. Pereira, il protagonista, è il direttore della pagina culturale di un piccolo giornale locale, un uomo che potremmo definire “addormentato”: solitario, vedovo, senza idee o posizioni politiche, abitudinario. Grazie all’incontro con un giovane anarchico, Pereira prenderà consapevolezza della realtà del regime in cui vive, capirà l’importanza dello schierarsi contro la violenza e di prenderà parte al movimento culturale contro la dittatura.

Doppia proposta di lettura anche dalla libreria Claudiana di Torino.

Per i giovani lettori è stato scelto Io vengo da. Corale di voci straniere (Einaudi ragazzi) di Daniele Aristarco. Una raccolta di brevi testimonianze di ragazzi e ragazze che, rispondendo alla domanda dell’insegnante: «Da dove vieni?», raccontano la loro storia: Rodrigo dal Cile, Chan dalla Cina, Mohammed dal Bangladesh, Zoe dall’Italia, pur non essendo italiana. Presentando un ampio ventaglio di nazionalità, il libro ripercorre la storia dei flussi migratori del nostro paese e del mondo. Una riflessione sul riconoscimento dei diritti civili e sui privilegi della libertà.

Per un pubblico più adulto, invece, La moglie del rabbino (Giuntina) di Chaim Grade. Una saga familiare in ambito ebraico, un testo provocatorio in cui la protagonista, appunto la moglie del rabbino, è una donna antipatica, un personaggio poco empatico, che fa scattare alla lettura un senso di fastidio e repulsione. Una donna discendente di una dinastia di rabbini, che cerca in tutti modi di arrivare al potere all’interno della sua comunità, e tramite vari sotterfugi, sgomita per arrivare ad una posizione prestigiosa in questa “aristocrazia del sapere”. Interessante notare come questo personaggio sia molto attuale: le stesse dinamiche le possiamo infatti ritrovare nelle nostre comunità e nel nostro paese.

La libreria Claudiana di Firenze, come lettura sul tema della libertà, propone il libro Il Cielo Cade di Lorenza Mazzetti, scrittrice, regista, attrice, pittrice, di famiglia valdese, recentemente scomparsa. Insieme a sua sorella Paola, da bambina, fu testimone dell’eccidio di Rignano sull’Arno dove, per mano nazista, fu sterminata la famiglia di Robert Einstein, cugino di Albert.

Roberta Mazzetti racconta in una trilogia autobiografica (con i libri Con rabbia e Mi può prestare la sua pistola per favore?) l’episodio tragico e criminale visto e raccontato con occhi di bambina. Nei tre libri la bambina protagonista cresce e diventa adolescente e poi adulta, ed esprime tutto il suo dolore, ma anche la creatività vitale che la anima.

Chiudiamo questa carrellata con le proposte giunte dalla libreria Claudiana di Roma.

Libertà (Mondadori) di Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, che analizza il tema della libertà sotto diversi punti di vista. Innanzitutto in una prospettiva terapeutica: libertà da un certo tipo di cure, dall’ospedale psichiatrico, dalle prigioni, dall’oppressione, ma anche come impegno personale. Interessante il concetto che deriva da questa lettura: il fatto, cioè, che libertà rima spesso con assunzione di responsabilità. Si è veramente liberi quando si decide di prendere la propria vita in mano, di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e di condurle fino in fondo, anche a costo della solitudine. Liberi perché capaci anche di fermarsi, pensare e di rimanere soli.

Il secondo volume proposto è Fuga dalla libertà (oscar Mondadori) del sociologo e psicologo Erich Fromm. L’autore analizza il tema della libertà sia per quanto riguarda l’individuo che per la collettività. Particolarmente interessante è il capitolo in cui si analizza la libertà all’epoca della Riforma: la Riforma avrebbe infatti scardinato il modo precedente di concepire l’individuo e la società e avrebbe fatto della responsabilità individuale uno dei punti cardine del nuovo uomo, che si andava delineando nel periodo del Rinascimento. Nella parte più recente l’autore si sofferma invece sul periodo del nazismo, sui meccanismi dell’autoritarismo e del conformismo. Quando la libertà diventa troppo dura, siamo tutti tentati a rinunciare alla nostra libertà e cerchiamo rifugio in meccanismi di protezione i cui costi sono, però, altissimi.