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Legno protagonista in chiesa

Una chiesa che promuove e ospita nel suo tempio un dibattito sull’uso corretto del legno come fonte di riscaldamento in un tempo in cui la salvaguardia dell’ambiente è sempre più tema di discussione, è una chiesa per inserita nella società attuale, sentendo tutte le responsabilità anche etiche verso il Creato.

Così domenica sera il tempio valdese di Torre Pellice ha ospitato un incontro pubblico sulla filiera del legno, sulle sue opportunità anche occupazionali ma anche con uno sguardo rivolto alle modalità più idonee per usare il legno.

Nella sua presentazione il pastore di Torre Pellice Michel Charbonnier ha collocato la serata, promossa in collaborazione con Legambiente, in un filone che ha radici lontane almeno 30 anni nel processo del Consiglio ecumenico delle chiese su “Giustizia, pace ed integrità del Creato”, allora quasi profetico ma forse meno sentito ed oggi davvero di grande attualità. Piccoli gesti, comportamenti, scelte, che devono coinvolgere tutti con responsabilità verso la terra che ci ospita; Charbonnier ha annunciato l’intenzione di promuovere altri momenti di incontro su argomenti legati all’ambiente.

Sul piano tecnico sono intervenuti Giorgio Talachini della coop La foresta di Susa che si occupa di gestione del bosco ma anche di impianti di riscaldamento a legna, e Andrea Crocetta che lavora da tempo, con il Politecnico di Torino, su tematiche legate al legno e all’energia.

Sono stati presentati numerosi dati da cui trarre importanti suggestioni. L’Italia, paese coperto da boschi, è il primo Paese nel mondo quanto ad importazione di legna da ardere! Anche per questo una biomassa che si farebbe preferire quanto ad inquinamento diretto, spesso diventa insostenibile a causa dei costi economici e ambientali per le lavorazioni e i trasporti. In Piemonte circa un quarto delle famiglie si scalda grazie alla legna; ma spesso ciò avviene con sistemi, apparecchi o stufe desueti e perciò causa di immissione in atmosfera di molti inquinanti, dalle polveri sottili, a componenti addirittura cancerogeni. Le stesse abitazioni meriterebbero reali investimenti per diminuire le dispersioni di calore grazie a tecniche e sistemi di coibentazione degli edifici.

Dunque l’uso di generatori di calore moderni, la scelta di acquistare legname locale e con basso grado di umidità, diminuisce lo spreco di legna, un calore davvero pulito e, auspicabilmente, anche la nascita di filiere locali di boscaioli. Un’economia locale che anche sul piano etico, avrebbe molte opportunità di valorizzare davvero il nostro pianeta.