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8 per mille valdese, «Una grande responsabilità verso il Terzo settore»

Più clima, meno migranti. Questo è uno dei dati che emerge da una prima analisi delle richieste di finanziamento che sono state presentate all’Otto per mille della Chiesa valdese – unione delle chiese metodiste e valdesi. Il bando 2020 si è chiuso lo scorso 31 gennaio. Abbiamo chiesto a Manuela Vinay, responsabile dell’Otto per mille della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi (Opm), una prima valutazione sui progetti ricevuti dall’ufficio che dirige.

In primo luogo, di che numeri parliamo?

«La prima notizia è che il numero delle richieste, rispetto all’anno precedente, è aumentato del 13,5 per cento: siamo passati da 3974 a 4596 richieste ricevute (3560 per l’Italia, 1036 per l’estero), nonostante i nuovi limiti al numero dei progetti presentabili da ogni organizzazione e i vincoli più restrittivi. Ce l’aspettavamo, perché abbiamo capito che il Terzo settore guarda sempre più a noi come una fonte di finanziamento: ne siamo orgogliosi e ci sentiamo molto responsabili nei confronti del non profit».

Chi è il richiedente-tipo?

«Partecipano al nostro bando soggetti molto diversi: enti molto piccoli, onlus “a conduzione famigliare”, le organizzazioni non governative di grandi dimensioni. Si tratta sicuramente di una possibilità importante per tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di diritti, democrazia, cultura. Ciò che emerge è che probabilmente in Italia manca in qualche modo una vera e propria cultura della solidarietà, come invece ad esempio è nei paesi anglosassoni dove le charities hanno una storia molto lunga, e che i discorsi d’odio non fanno che acuire questa assenza».

Quali sono i settori in crescita e quali quelli in calo?

«Il dato più importante è che è raddoppiato il numero dei progetti per la tutela dell’ambiente: erano 57 l’anno scorso, sono 107 quest’anno, cioè una variazione del 46 per cento. Ne siamo molto felici, anzi, ci speravamo proprio.

Si confermano poi le numerose richieste per attività legate all’educazione alla cittadinanza (+24,5% rispetto al 2019), all’assistenza degli anziani (+21,8%), per la promozione del benessere e della crescita di bambini e ragazzi (+19,6%), per il recupero e l’inclusione di detenuti ed ex detenuti (+20,4%), per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone affette da disabilità (+28,4%).

C’è però anche un dato negativo ed è il calo del 17 per cento delle domande per l’inclusione e l’accoglienza di migranti e rifugiati: siamo dispiaciuti per questo trend, mi sarei in realtà aspettata un numero di richieste in linea con quello dell’anno scorso. Evidentemente, i discordi d’odio e il razzismo hanno delle conseguenze anche sulle attività reali che si fanno per l’integrazione».

Tra i progetti sostenuti dall’Otto per mille valdese in materia di migranti negli scorsi anni, per i quali è in discussione tra l’altro proprio in queste settimane il nuovo protocollo, anche i corridoi umanitari della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, attraverso il programma Mediterranean Hope, che hanno portato quasi 2mila profughi siriani in Italia dal Libano.

Com’è ripartita la quota dei progetti tra estero e Italia?

«C’è una regola fissa, che è stata imposta dal Sinodo: il 60 per cento delle iniziative finanziate si svolge in Italia e il 40 per cento all’estero. La ratio è quella di redistribuire le risorse ricevute dai cittadini italiani – perché, ricordiamolo, sono i contribuenti che rendono possibile tutta la nostra attività – in percentuale maggiore sul territorio italiano.

Quest’anno, a proposito dei progetti esteri, abbiamo notato che sono aumentati ben del 22 per cento le richieste nell’ambito della tutela ambientale, confermando cioè lo stesso trend positivo per chi si occupa di clima registrato anche per i progetti in Italia.

Sono ben 112 i paesi esteri dove si propongono di intervenire le richieste di finanziamento ricevute quest’anno.

Per l’estero sono inoltre aumentati in maniera significativa i fondi richiesti per progetti di formazione professionale e attività generatrice di reddito, un modo concreto per produrre lavoro, occupazione e quindi ricchezza nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto».

Come funziona ora l’iter per l’approvazione e il finanziamento dei progetti?

«Comincia ora una fase istruttoria, nella quale ci occuperemo di verificare la corretta presentazione delle domande. Dai primi di marzo una commissione di volontari dell’8 per mille entrerà quindi nel merito della valutazione dei singoli progetti, insieme alla Tavola valdese. Successivamente i progetti valutati positivamente saranno presentati dalla Tavola al prossimo Sinodo (che si terrà a fine agosto a Torre Pellice, ndr). Infine, la lista dei progetti approvati e definitivi sarà pubblicata entro la prima metà di settembre sul nostro sito www.ottopermillevaldese.org. L’anno scorso, per dare un indicatore della percentuale di progetti che arrivano a ricevere il finanziamento, una richiesta su quattro ha ottenuto il contributo dell’Opm».

Qual è il tuo auspicio per il futuro dei progetti cui contribuisce l’Otto per mille valdese?

«Mi auguro che sul tema della tutela dell’ambiente ci siano sempre più coinvolgimento ed impegno. Spero che venga raccolto questo spirito di Greta Thunberg, dell’attivismo dei giovani del Friday for future. sarebbe un peccato esaurire quest’energia che proviene “dal basso”, dai giovani, e dal quale dipende realmente il futuro del pianeta».

È dal 1993 che la chiesa valdese riscuote l’otto per mille, la quota di imposta sui redditi soggetti IRPEF, che lo Stato italiano distribuisce, in base alle scelte effettuate nelle dichiarazioni dei redditi dai contribuenti, alle confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa.

Nel 2019 sono stati 43 milioni di euro i fondi percepiti e ridistribuiti dall’Unione delle chiese metodiste e valdesi, che si riferivano alla dichiarazione dei redditi 2016 e quindi ai redditi 2015, corrispondenti al 3.22% del totale delle scelte espresse dai contribuenti.

L’Otto per Mille della Chiesa valdese e metodista finanzia ogni anno progetti realizzati da centinaia di associazioni di diverso orientamento culturale e religioso – si legge sul sito dell’OPM -, per promuovere pace, sviluppo, istruzione e solidarietà. Non un euro viene utilizzato per finalità di culto, per la costruzione o la manutenzione delle chiese o al pagamento degli stipendi dei pastori”.

Per sapere come destinare l’otto per mille alle chiese valdesi, tutte le informazioni sono disponibili a questo link.