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L’amore contro l’oblio

«Questa escalation fa riflettere», dichiara Maria Bigliani, 65 anni, torinese. La scritta “crepa sporca negra” è comparsa nella giornata del 27 gennaio sui muri del suo palazzo di corso Casale, a Torino. Origini ebree, figlia di una staffetta partigiana non appena scorte le scritte sui muri del cortile interno, ha sporto denuncia in Questura. «È una brutta scritta, fa male. Fa tanto male», dichiara ai giornali risvegliando un sentimento pieno di dolore e sconcerto sempre più intenso negli ultimi tempi. Nonostante l’indagine della Digos, gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno colpito per l’uso dei termini del passato che ancora riescono a ferire un presente che sembra aver perso la memoria.

Liliana Bucci, detta Tatiana (Fiume, 1937) e Adriana Bucci, detta Alessandra (Fiume, 1939) sono sorelle, di origine ebraica e sopravvissute all’Olocausto. Entrambe, dopo essere state scambiate per gemelle, vengono tenute in vita e usate come cavie nel centro di Auschwitz, da cui riescono a uscirne vive rendendole testimoni di una Storia collettiva che non si può dimenticare.
La stella di Andra e Tati (DeAgostini, 2020) inizia quando anche per gli ebrei italiani iniziano le vere e proprie deportazioni nei campi di concentramento nazisti. Una realtà dura e complessa ma ancora più difficile e inaccettabile agli occhi di due bambine letteralmente travolte dalla Storia e dalla crudeltà umana.
Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro hanno raccontato e illustrato la storie dei cuori troppo piccoli di Andra e Tati (i diminutivi delle sorelline) in un albo pieno di colori e di parole importanti. Una storia in cui d’improvviso chi dovrebbe essere felice non lo è più e in cui tutto cambia trasformando tutto in buio e solitudine. Spaventate e piene di domande le sorelle Bucci entrano in un mondo sconosciuto ma senza abbandonarsi mai. Eppure, facendosi forza l’una con l’altra, grazie a un amore profondo e indistruttibile riescono a sopravvivere.

Una favola pensata per i bambini ma soprattutto una favola per non dimenticare. La storia di queste due sorelle è un’avventura piena di emozioni, di sentimenti che sconfinano e di un certo tipo di speranza che non muore. Nel periodo peggiore dell’umanità riuscire a narrare agli esseri umani di qualsiasi età cosa è accaduto e cosa non dovrebbe succedere più.
La testimonianza di Andra e Tati viene raccontata con gli occhi innocenti dell’infanzia ma porta dentro di sé il potere della verità. L’arma più potente che ci sia mai stata, l’unico antidoto contro il rischio di oblio; sempre dietro l’angolo, sempre troppo doloroso.