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Oltre le parole: casa e abitare

La diaconia, una volta all’anno, propone un convegno nazionale aperto che, oltre a riunire gli operatori che lavorano in quindici regioni, è l’occasione per ascoltare diverse voci e fare il punto della situazione; per ascoltare e per mettere a fuoco quanto la diaconia vuole comunicare con la sua azione. «Oltre le parole», il titolo del programma di quest’anno, indica la necessità di non fermarsi all’enunciazione di buoni propositi e di trovare il modo di tradurre le parole in prassi, in azioni concrete. Richiama, peraltro, anche l’attenzione che deve essere posta alle parole stesse, in un momento in cui l’odio e la paura sono instillati con sapienza da diaboliche parole.

La diaconia, in questi ultimi anni, si è schierata e coinvolta accanto ai migranti in modo molto determinato e questo è stato il tema dei convegni degli scorsi anni a Torino, nel 2018 e a Milano nel 2019. Oggi l’attenzione si allarga, indipendentemente dalle appartenenze etniche, al tema delle diseguaglianze nel nostro paese. Per questo si è avviato un confronto con il Forum Diseguaglianze e Diversità, che sarà rappresentato da Fabrizio Barca, che propone un approccio politico, ma non ideologico, al tema della diseguaglianza cercando di costruire (e non semplicemente trovare) soluzioni a questi problemi complessi. La riflessione si arricchirà del contributo di Nunzio Galantino, monsignore e intellettuale da anni impegnato nel racconto delle parole («Abitare le parole») e della pastora Letizia Tomassone che proporrà una lettura al femminile dei temi della cura. Con l’intervento del professore Franco Salvatori, geografo sociale, si aprirà invece il focus specifico del convegno di quest’anno, che sarà sviluppato in modo particolare nella sessione pomeridiana.

All’interno della pluralità delle diseguaglianze la diaconia ha deciso di concentrarsi sul tema della casa e dell’abitare. Poter abitare una casa è un prerequisito per poter pensare al lavoro, all’inclusione, alla sicurezza sanitaria, alla sicurezza, alla responsabilità collettiva. È un tema molto ampio, che coinvolge l’edilizia popolare, il mercato degli affitti, l’accesso al credito, la crescita demografica. Ed è un tema che riguarda una platea molto ampia e diversificata: dai giovani singoli o giovani coppie alle persone anziane, ai disabili, agli stranieri, alle donne vittima di violenza, agli uomini separati, a chi deve avere un luogo per poter usufruire delle pene alternative al carcere, ecc. Durante il convegno si raccoglieranno esperienze proposte da altri attori sociali e si racconterà quanto la diaconia sta facendo in questi anni alle Valli, a Torino, Milano, Firenze e Roma dove, ormai, si accompagnano più di duecento persone sostenendole in diversi modi sul fronte abitativo.

L’apertura dei lavori del presidente della Diaconia valdese Giovanni Comba, della moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta e del segretario esecutivo della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) Luca Baratto, richiama sia l’unità della chiesa nelle sue articolazioni di predicazione e diaconia sia la volontà di costruire un pensiero, un’azione e una comunicazione condivisi che consenta alle nostre chiese di essere presenti con parole e azioni di testimonianza nel nostro paese. Il convegno avrà luogo il 23 gennaio a Roma, Centro Congressi Frentani.