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Nigeria. Videomessaggio del pastore Andimi

Il pastore Lawan Andimi, presidente della Christian Association of Nigeria (Can), era stato dichiarato disperso a seguito di un’incursione avvenuta nella città di Michika il 3 gennaio scorso. Secondo quanto era stato riferito da alcuni testimoni, gli aggressori, vestiti con divise militari, oltre a rapire il pastore, avevano saccheggiato cibo e oggetti di valore. Durante il raid, il pastore era stato costretto a salire su un camioncino.

In un videomessaggio, pubblicato dalla fazione Shekau del gruppo terroristico di Boko Haram e inviato al giornalista nigeriano Ahmed Salkida, il pastore Andimi parla della sua continua fiducia in Dio nonostante il suo calvario, dicendo di non essere scoraggiato «perché tutte le condizioni [in cui si trova] sono nelle mani di Dio».

Il pastore chiede ai suoi colleghi della Associazione cristiana della Nigeria e al presidente della Chiesa dei Fratelli in Nigeria, Rev. Joel Billy, di presentare al governatore dello stato di Adamawa, Ahmadu Umoru Fintri, una petizione affinché ci si attivi per la sua liberazione. Inoltre, esprime la sua fiducia di poter tornare da sua moglie, dalla famiglia, e dai suoi colleghi del Can «per grazia di Dio», anche se aggiunge che, se questo non succedesse, sarebbe pronto ad accettare che «forse questa è la volontà di Dio».

Concludendo, il pastore Andimi si rivolge ai suoi amici e familiari dicendo: «Non piangete, non preoccupatevi, ma ringraziate Dio per ogni cosa».

Mervyn Thomas, amministratore delegato di Christian Solidarity Worldwide, – organizzazione cristiana impegnata nella difesa dei diritti umani e della libertà religiosa –, ha dichiarato: «Siamo profondamente preoccupati per il rapimento del pastore Andimi e chiediamo la sua liberazione incondizionata. Facciamo eco al suo appello rivolto al governatore Ahmadu Umoru Fintri e a tutti gli altri funzionari che possono intervenire per garantire il rilascio di questo uomo coraggioso ».

Il rapimento del pastore fa parte di un’escalation di violenza compiuta contro i cristiani durante il periodo natalizio. Il 22 dicembre, degli aggressori sono saliti a bordo di due autobus passeggeri nello stato di Borno e hanno ucciso tre uomini, tra cui un pastore della Deeper Life Bible Church. I parenti del pastore e due operatori umanitari sono stati rapiti. Mentre il giorno dopo Natale, 10 cristiani sono stati decapitati e un musulmano sono stati uccisi dalla Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico (Iswap), gruppo jidaista legato all’Isis.

Mervyn Thomas ha fatto appello al governo nigeriano e alla comunità internazionale affinché prendano provvedimenti per arginare la violenza contro i cristiani.

«L’ampiezza e la tempistica degli attacchi dei gruppi terroristici durante il periodo natalizio dovrebbero creare allarme in tutto il mondo», ha detto. «Sollecitiamo il governo della Nigeria, in collaborazione con i suoi alleati, a formulare una soluzione globale all’allarmante aumento della violenza e dei rapimenti che sta affliggendo la vita dei civili nigeriani. Inoltre, visto l’aumento generale delle attività jihadiste nella regione dell’Africa occidentale, esortiamo anche il Regno Unito, la Francia e altri membri della comunità internazionale ad assistere la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale nella formulazione di una risposta regionale coordinata che impedisca che questa minaccia si metastatizzi ulteriormente».