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Aiutare i cristiani a comprendere la radice della propria fede

Avviso ai naviganti. «Hanno capovolta la croce e ne hanno fatta una spada.» (André Schwarz-Bart) «Il cristiano che riflette sa che ad Auschwitz non è morto il popolo ebraico, ma il cristianesimo. Duole dirlo, ma lo si deve fare: se le vittime rappresentano un problema per gli ebrei, i carnefici rappresentano un problema per i cristiani.» (Elie Wiesel) «La fede cristiana è cristiana soltanto finché porta nel cuore quella ebraica.» (Ernst Lohmeyer).

L’antisemitismo è figlio naturale e legittimo dell’antigiudaismo cristiano. Si tratta, quindi, da parte cristiana di ripensare le “dimensioni” della propria fede e, quindi, di “scavare” nelle Scritture e nella storia. Infatti, pregiudizi e luoghi comuni nei confronti dell’ebraismo non si sono estinti del tutto all’interno delle confessioni cristiane. Un valido aiuto in tal senso è offerto dalla recentissima edizione italiana di un testo elaborato nel tempo a cura della Chiesa luterana di Germania*. Il testo è nato dall’esigenza del luteranesimo tedesco di colmare le profonde lacune di cui soffrivano le comunità nei varî ambiti (dalla vita ecclesiastica all’insegnamento religioso nelle scuole). Si cominciò con dei pieghevoli (1974) che, nove anni dopo, confluirono in volume. Dall’altro ieri a oggi ne sono state diffuse oltre centomila copie e se ne hanno avute dieci edizioni. Sottolinea il curatore dell’edizione italiana Daniele Garrone: «Gli anni Settanta sono in Germania caratterizzati dall’acuirsi della consapevolezza che non basta fare i conti – come tedeschi – con l’orrore della shoah, ma che è necessario – come cristiani – impugnare il tradizionale antigiudaismo cristiano». Serviva, pertanto, un volume che poteva «offrire un contributo prezioso proprio perché e pensato e scritto per cristiani». Il volume, precisa il vescovo della Chiesa evangelica unita di Germania, Hans-Christian Knuth, «è stato concepito da esponenti del dialogo ebraico-cristiano per dare spazio alle esperienze che in questo ambito si sono fatte. Le esposizioni riflettono perciò questa prospettiva». I testi, per l’appunto, sono sempre stati sottoposti a revisione da parte di rabbini.

Il testo è articolato in tre parti. La prima (mondi ebraici) illustra il carattere non monolitico dell’ebraismo e aiuta a capire che «ebrei si nasce e cristiani si diventa». Il percorso dentro la varietà dell’ebraismo va dagli elementi della tradizione ebraica alla vita quotidiana. La seconda (gli ebrei nella storia e nel presente) va dalle origini al contemporaneo, senza tralasciare un discorso chiarificatore su Israele (popolo, terra, Stato) e Gerusalemme. La terza (cristiani ed ebrei – ebrei e cristiani) analizza i due mondi e le loro intense relazioni (e in Germania e in Italia) che aiutano a una “rivisitazione” e comprensione reciproca abbattendo ogni pregiudizio di sorta, anche sottoponendo a disamina gli aspetti biblico-teologici.

Il volume – reso completo da approfondimenti bibliografici, riquadri esplicativi, immagini a colori e in bianconero, bibliografia generale, glossario e indice analitico – è arricchito di una Appendice sugli ebrei in Italia dai primi secoli dell’era volgare a oggi a cura di Daniele Garrone.

Ebraismo. Guida per non ebrei, ed. it. a cura di D. Garrone. Torino, Claudiana, 2019, pp. 240, euro 24,00.