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Impeachment, la discussione non appassiona gli evangelici a stelle e strisce

In vista dell’impeachment del presidente Bill Clinton 21 anni fa, i cristiani di tutto lo spettro politico statunitense si erano impegnati in un acceso dibattito sull’etica della cattiva condotta sessuale del presidente con una tirocinante e sull’accusa ufficiale di mentire al riguardo sotto giuramento.

Gli evangelici, in particolare, avevano discusso a lungo delle violazioni di Clinton agli standard etici, del suo abuso di potere, della manipolazione della verità e, forse più centralmente, del suo carattere. Dopo che Clinton chiese scusa, prima del voto di impeachment, ci furono altre discussioni sulla natura del pentimento e del perdono e se ciò poteva sollevare il presidente dalla sua trasgressione.

All’epoca, 74 teologi delle principali scuole evangeliche avevano rilasciato una dichiarazione mediante la quale si affermava che «sarà necessaria una discussione estesa su questioni costituzionali, etiche e religiose per chiarire la situazione».

Sulle questioni centrali dell’impeachment del presidente Donald Trump mercoledì (18 dicembre), c’è stato un coinvolgimento molto minore, specialmente tra i più ardenti sostenitori del miliardario inquilino della Casa Bianca, gli evangelici. 

I suoi più accaniti alleati hanno definito l’indagine sull’impeachment «una finzione», e uno di loro, il pastore Franklin Graham, ha suggerito che tra gli oppositori Trump esisteva «quasi un potere demoniaco».

Altri, come Tony Perkins, presidente del Family Research Council e presidente della Commissione statunitense per la libertà religiosa, hanno affermato di essere più concentrati sulle molte cose positive che il presidente ha fatto, a livello nazionale e internazionale.

«Guardo le politiche», ha detto Perkins. «Non rimango coinvolto nelle singole personalità, e questa amministrazione vince a mani basse quando si tratta delle politiche».

Quanto alla sostanza delle accuse contro Trump – che avrebbe fatto pressioni sui leader ucraini per indagare su un rivale politico Perkins ha dichiarato: «Non c’è nulla di tutto ciò. Penso che si rifletta nel sondaggio secondo il quale le persone lo vedono più come un teatro politico che altro».

Al contrario, The Christian Century, una delle principali pubblicazioni protestanti, ha pubblicato un editoriale fortemente critico, giudicando il comportamento di Trump «inaccettabile» e sollecitando i senatori repubblicani a condannarlo.

«Un presidente non responsabile è una minaccia per la democrazia e lo stato di diritto», si legge nell’editoriale. «Per fermare una minaccia del genere vale la pena perdere il lavoro, anche se sei un senatore».

National Catholic Reporter, una pubblicazione cattolica liberale, ha pubblicato un editoriale che ha chiamato l’indagine sull’impeachment «Vale la pena».

Non si trova nessun editoriale sull’impeachment di Trump nelle pagine di Christianity Today, il sito di notizie di punta per gli evangelici moderati.

«È una storia molto politica, ed è difficile trovare un punto di vista unicamente cristiano, che è ciò che ci sarebbe richiesto per commentarla», ha dichiarato il direttore Mark Galli. «Certamente ci sono questioni etiche in gioco, ma ci sono questioni etiche in gioco in ogni storia politica. Se commentassimo ognuno, ci chiameremmo “Politica oggi”».

Un repubblicano, rappresentante Barry Loudermilk della Georgia, ha citato il Nuovo Testamento in sua difesa di Trump, dicendo «Ponzio Pilato ha concesso più diritti a Gesù di quanto i democratici abbiano concesso al presidente in questo processo».

Un altro, il rappresentante Fred Keller della Pennsylvania, ha anche invocato Gesù sulla croce chiedendo a Dio di perdonare i suoi accusatori.

«Quindi voglio che i democratici che votano per l’impeachment oggi sappiano che pregherò per loro», ha detto Keller. «Dal Vangelo di Luca, il 23 ° capitolo, versetto 34: E Gesù disse:”Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”».

Il senato controllato dai repubblicani è presumibile che assolverà il presidente alla fine di un processo, che probabilmente avrà luogo a gennaio.

Pastori ed educatori evangelici per la maggior parte hanno mantenuto un profilo basso.

«Penso che ci sia stato un disgusto con Bill Clinton negli anni ’90 perché era un’indiscrezione sessuale», ha aggiunto John Fea, professore di Storia americana. «In questo caso forse alcuni evangelici non capiscono i dettagli di ciò che sta succedendo».