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L’applicazione concreta di una teoria

«Quello che abbiamo fatto in questi giorni è l’applicazione concreta di una teoria. Se ci sembra ingiusto che i migranti in Puglia (e in altre zone d’Italia) vengano pagati pochi euro al giorno per il loro lavoro dobbiamo fare qualcosa per accorciare la filiera, saltare alcuni passaggi degli intermediari e pagare il giusto il prodotto». 

A parlare è Roberto Charbonnier che si occupa della logistica all’Asilo valdese per persone anziane di Luserna San Giovanni. 

Stiamo parlando degli agrumi del progetto della cooperativa Sos Rosarno che grazie al supporto della Fcei promuove lo sviluppo, attraverso la promozione di un marchio “etico”, di una filiera “virtuosa” composta da aziende che, lottando contro la criminalità organizzata della ‘ndrangheta da una parte e la grande distribuzione dall’altra, cercano di realizzare un’economia sostenibile, ecologica e rispettosa dei diritti dei lavoratori, sia italiani che immigrati.
«Ci appoggiamo alla Cooperativa SOS Rosarno (www.sosrosarno.org) che da anni si distingue – spiega Paolo Naso –, oltre che per un coraggioso impegno antimafia, per aver promosso una rete di produzione e distribuzione di una produzione di eccellenza ottenuta nel pieno rispetto del lavoro degli immigrati, vale a dire paghe negli standard sindacali, orari e condizioni di lavoro secondo le norme. Una quota del ricavato delle vendite va a progetti sociali e solidali da realizzarsi nel territorio calabrese». 

A fine novembre il progetto era stato presentato in diverse località e la val Pellice ha risposto andando ben oltre le aspettative. La chiesa di Torre Pellice ha raccolto oltre 2500 chili di richieste: arance, clementine, avocado e limoni. 

Anche l’Asilo valdese ha fatto la sua parte, essendo ormai da anni attenta alla qualità e all’eticità dei cibi proposti agli ospiti della struttura. «Abbiamo deciso di acquistare un bancale di agrumi – continua Charbonnier – che equivale a 90 casse e quindi 900 chili di prodotti. Ovviamente le quantità erano troppo grandi per il fabbisogno dell’Asilo e quindi sono entrati in gioco anche alcuni dipendenti e due piccoli Gas (gruppo di acquisto solidali) che hanno coperto l’offerta. Il prezzo è molto buono così come il prodotto: parliamo di 1,4 euro al kg per le arance». All’Asilo poi ormai da 10 anni si utilizza il caffè Tatawelo, un prodotto equo solidale e la carne e i formaggi freschi arrivano da produttori del territorio oltre a una parte di frutta: segno di un’attenzione verso le buone pratiche. 

«Dopo l’Epifania vorremmo fare un altro ordine perchè le prospettive sono molto buone e la possibilità di sostenere questo progetto con continuità appare percorribile. Certo bisogna essere disposti a spendere forse qualcosa in più e a impegnarsi ma ne vale la pena: in questo modo si attua una teoria» conclude Charbonnier. 

 

Foto tratta da pagina Facebook chiesa valdese di Torre Pellice