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Tempo di cambiamenti per le chiese riformate della Svizzera romanda

Nella 44ma Assemblea generale dello scorso sabato 7 dicembre, la Conferenza delle Chiese riformate della Svizzera romanda (Cer) ha avuto un cambio di vertice. Il presidente del Consiglio esecutivo, Xavier Paillard, lascia dopo sei anni, ed è stato salutato in modo formale dall’Assemblea e dal presidente della Federazione delle Chiese protestanti della Svizzera, Gottfried Locher, giunto da Zurigo, che ne ha ringraziato il «lungo e intenso impegno», ma anche in modo personale e «non senza humour» dai suoi colleghi dell’esecutivo, Monique Johner e Christian Miaz, scrive Réformés riportando la notizia.

Da gennaio, il pastore Jean-Baptiste Lipp, membro del Consiglio sinodale del Vaud, eletto all’unanimità, entrerà nel Consiglio esecutivo in sostituzione del dimissionario Paillard, e sarà designato il prossimo presidente.

Nell’incontro di Morges si è parlato anche di formazione, sottolineando il successo che ha avuto anche quest’anno la formazione continua, segno (ha dichiarato il direttore dell’Ufficio protestante della formazione, Opf, Didier Halter) che le proposte dell’Opf «sono in linea con i bisogni del territorio».

Si è parlato di comunicazione, ed è stata citata dal presidente uscente la creazione di un coordinamento delle Chiese protestanti francofone europee, in particolare sul piano liturgico: coinvolte, oltre alla Cer, la Chiesa protestante unita di Francia (Epudf), l’Unione delle Chiese protestanti d’Alsazia e Lorena (Uepal) e la Chiesa protestante unita del Belgio (Epub).

L’Assemblea è stata anche l’occasione di presentazione del bilancio 2019 da parte del tesoriere Christian Miaz, che lo ha definito «regolare ed equilibrato, senza grandi cambiamenti», anche se si sarebbe auspicato di restare sotto i tre milioni. Il bilancio si attesta sui 3.019.635 franchi svizzeri, ed è stato approvato con due astenuti, con il plauso per la non facile gestione delle spese.

Prima di lasciare il suo ruolo di presidente, Paillard è intervenuto a questo proposito dicendo che «l’equilibrio della Cer resta molto fragile», in particolare per quanto riguarda la suddivisione delle contribuzioni tra le varie chiese cantonali e sottolinea che nei prossimi anni occorrerà lavorare sulla definizione delle priorità, perché «non si può continuare così».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della chiesa protestante di Ginevra Emmanuel Fuchs, che spiega: «La questione della ripartizione delle contribuzioni richieste alle varie chiese cantonali resta fondamentalmente in sospeso. Se continuiamo a cincischiare, un giorno rischiamo di avere delle sorprese. Dobbiamo prendere una decisione davvero strategica nei prossimi anni: andiamo nella direzione della condivisione o verso scelte più delicate? La questione non si può rimandare oltre».