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Chiude “Il Sassolino bianco”

L’associazione Il Sassolino Bianco Onlus ha chiuso i battenti. L’assemblea straordinaria del 13 ottobre ne ha decretato la chiusura con voto unanime. Decisione sofferta ma già dichiarata necessaria due anni fa in occasione dell’assemblea ordinaria, in cui al momento della votazione per eleggere il nuovo direttivo, si era constatata l’assenza di soci disponibili a essere eletti. 

Il Sassolino Bianco Onlus, nato a Firenze nel 1998, con l’obiettivo principale di realizzare iniziative a favore di minori in difficoltà, ha dedicato i primi 10 anni di attività alla realizzazione di soggiorni educativo-sanitari in Italia per bambine/i provenienti da internat bielorussi, sovraffollati a seguito della tragedia di Chernobyl. 

Inizialmente erano attive le sezioni di Firenze, Isola d’Elba e Bobbio Pellice, che ospitavano ogni anno, a rotazione, gruppi di 16 bambine/i, con maestra e interprete, per un mese (Casa Cares, Rio Marina, Casermette di Bobbio, Castagneto e Foresteria di Villar Perosa). 

La conoscenza e l’amicizia instauratesi hanno favorito le frequenti delegazioni dell’associazione in Bielorussia, dal 1998 al 2016, che hanno conosciuto direttamente la realtà Bielorussa e le condizioni degli internat di Radun e Voronovo, in cui vivevano e studiavano bambine/i (7 – 17 anni). 

Da quei viaggi sono scaturiti nuovi progetti, sia di ristrutturazione degli internat (bagni-docce-cucine), sia a favore dei giovani ospiti (acquisto di medicinali, fornitura di vestiario, cancelleria, materiali per l’igiene, giocattoli). L’iniziativa più significativa è stato il Sostegno scolastico a distanza, finalizzato a guidare e aiutare ragazze/i dai 17 ai 20 anni nel delicato percorso di formazione professionale e inserimento lavorativo e sociale. 

In 15 anni sono stati seguiti 183 ragazzi/e, di cui 160 hanno terminato il percorso formativo, trovato lavoro e una certa stabilità economica, con cui hanno potuto formare una famiglia. 

L’ultimo soggiorno estivo si è svolto a Bobbio nel 2008, dopodiché l’associazione ha intensificato gli interventi “in loco”, ampliando i suoi orizzonti con nuove iniziative in altre parti del mondo e in Italia, sempre a favore di bambini/e e adolescenti. 

Si sono avviate collaborazioni con altre associazioni, di cui ne citiamo alcune: Reach Italia per il sostegno scolastico in Mali, SFVVS in Congo, Anlib a Pinerolo e Mala Sirena in Bosnia (associazione di familiari di disabili). 

In Bielorussia, in collaborazione con la chiesa Battista, sono stati finanziati campi estivi per adolescenti, in territori non contaminati (Kobrin), è stato sostenuto il Centro Disabili di Grodno, che fornisce sostegno sanitario e assistenziale. Grazie ad altre collaborazioni sono stati realizzati in Argentina, laboratori professionali per ragazze madri; in Italia, con la Comunità Montana del Pinerolese, sono stati realizzati incontri estivi per l’integrazione dei bambine/i cinesi, finanziate borse di studio per minori, nonché iniziative di raccolta materiale scolastico, in collaborazione con il 1° Circuito della Chiesa Valdese. 

Nel 2009, a seguito del sisma che ha colpito l’Abruzzo, grazie alla Fcei, si è individuata l’associazione Il Treo di Camarda, impegnata nella trasmissione della cultura locale sul territorio, che aveva perso la sede. Le buone relazioni e la sensibilità umana si sono concretate nella costruzione di una nuova sede inaugurata nel 2015. 

Quando l’associazione ha individuato nuovi ambiti di intervento, che richiedevano viaggi faticosi e intensi, non tutti i soci hanno potuto trasferire il loro impegno dall’accoglienza in Italia alla presenza all’estero. A ciò si è aggiunta l’assenza di ricambio generazionale, nonostante nuove idee e proposte di collaborazione internazionale. Perciò l’Associazione si è avviata ad un lento spegnimento. Un ulteriore motivo di crisi è stato determinato dalla decisione del governo bielorusso di chiudere tutte le strutture di accoglienza per minori svantaggiati. 

Vogliamo ringraziare tutti i soci che hanno contribuito e coloro che in forme diverse hanno sostenuto l’Associazione, in particolare l’8X1000 Valdese che ha finanziato i progetti principali.

Siamo comunque soddisfatti di avere sostenuto numerosi giovani nella costruzione dalla loro vita, offrendo loro le risorse per togliersi dalla prospettiva di un’esistenza ai limiti della sopravvivenza.