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Piero Terracina e la Memoria vive

«È scomparso un baluardo della memoria. Piero Terracina ha rappresentato il coraggio di voler ricordare nonostante la sofferenza. Oggi piangiamo un grande uomo, il dolore dovrà trasformarsi in forza di volontà per non permettere ai negazionisti di far risorgere l’odio antisemita», ha affermato Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma commentando la scomparsa di Pietro Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz e morto ieri all’età di 91 anni. 

Notizia giunta immediatamente al Quirinale: «Ho appreso con tristezza la notizia della scomparsa di Piero Terracina – ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, ultimo tra i sopravvissuti alla deportazione degli ebrei romani e testimone instancabile delle memoria  delle Shoah. Ai suoi famigliari e alla Comunità ebraica di Roma esprimo sentimenti di vicinanza e di cordoglio». 

A dare per prima la notizia, è stata proprio la Comunità Ebraica di Roma ieri con un tweet: «Ci lascia Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti. Sfuggito al rastrellamento del #16ottobre, fu arrestato nel ‘44 e internato con la sua famiglia ad Auschwitz: fu l’unico a tornare vivo. Che il suo ricordo – si leggeva ieri sull’account Twitter ufficiale della Comunità – sia di benedizione». 

«La morte di un altro dei tesimoni della Shoah accentua il dovere della memoria – ha rilevato il pastore Daniele Garrone, membro del consiglio delle Federazione delle chiese evangeliche in Italia raggiunto da Riforma.it -, tanto più di fronte al riacutizzarsi dell’antisemtismo e al libero corso a parole d’odio simili a quelle che fecero e accompagnarono la discriminazione e poi lo sterminio degli ebrei. Ogni volta che vediamo una “pietra d’inciampo” inciampiamo nella storia della vittoria del male, che prima di soverchiare aveva avvelenato le parole e sedotto le masse».

Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto: «Primo levi ammoniva di non togliere il segnalibro della memoria dalla pagina dell’Olocausto. Addio a Pietro Terracina, la sua testimonianza su Auschwitz è memoria collettiva: un patrimonio che tocca a noi alimentare perché possa trasmettersi anche alle future generazioni». 

E il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico «[…] Il modo migliore per ricordarlo è ripetere l’esercizio delle Memoria per non dimenticare mai cos’è stato l’Olocausto». 

E la vice ministra degli esteri Emmanuele C. Del Re, (che domani sarà a Bruxelles per sostenere la proposta della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), Sant’Egidio e Tavola valdese dei Corridoi umanitari europei dalla Libia) per ricordare anche l’attuale tragedia delle morti in mare (e via terra) di richiedenti asilo, rifugiati e migranti, ha scritto: «[…] Piangiamo un uomo che ha dedicato la vita a narrare alle nuove generazioni l’inferno vissuto. Sta a noi prendere il testimone da Pietro: ricordare per non ripetere gli errori del passato, mai».

Shoah al posto di Olocausto, cari leader politici, sarebbe stata parola coretta da utilizzare. Il termine ebraico Shoah («tempesta devastante») indica lo sterminio del popolo ebraico ed è un vocabolo preferito a Olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile.

L’omaggio a Piero Terracina è stato trasversale e bipartisan nel mondo politico. Un’unaminità che ha però lasciato perplessi molti frequentatori della rete per l’incoerenza dimostrata da alcuni partiti e leader politici che hanno deciso twittare elogi al testimone Terracina, ma che nella pratica non contrastano l’insorgere di nuove tendenze nazionaliste e fasciste (che la nostra Costituzione italiana e il nostro ordinamento giuridico definiscono nel reato di apologia).

Il giornalista Gad Lerner, per attualizzare l’esercizio della Memoria ha ricordato quanto Terracina «Come #LilianaSegre, ha scelto di confrontare il suo vissuto con ciò che rischia di accadere» e lo ha fatto citando una testimonianza che Piero rese al Senato della Repubblica nel maggio 2015 in occasione di un incontro su «Il peccato dell’indifferenza. L’Europa, la #Shoah e la strage nel Mediterraneo». 

Alessandro Gassmann, scelto oggi in rappresentanza del mondo dello spettacolo per il suo impegno civile e sociale, ha invece lanciato un aggregatore tematico o hashtag (con la funzione è di rendere più facile per gli utenti della rete trovare messaggi su un tema o contenuto specifico) e come dedica a Terracina: #Ionondimentico. Anche la redazione di Riforma non dimentica.

Foto: Moked – Il portale dell’ebraismo italiano