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La vera natività

Se natività deve essere allora sia attinente al vero, costi quel che costi. Il presepe trasformato in un simbolo della disperazione familiare di allora come di oggi. Padre, madre e figlio separati da gabbie di ferro in cui sono rinchiusi, simbolo e denuncia delle decine di migliaia di famiglie che arrivano alla frontiera con gli Stati Uniti alla ricerca del sogno americano e che qui diventa incubo, con genitori e figli divisi brutalmente e inviati in diversi centri di detenzione in tutto il Paese.

La forte provocazione, che ha colpito moltissimi utenti del web, è opera della chiesa metodista della cittadina di Claremont in California, a meno di 50 km dal centro di Los Angeles.

La pastora Karen Clarck Ristine ha scattato la foto e l’ha postata sui social media, accompagnata da questo messaggio: «In un periodo nel nostro paese in cui le famiglie di rifugiati cercano asilo ai nostri confini e i loro componenti vengono invece separati gli uni dagli altri, consideriamo la famiglia di rifugiati più conosciuta al mondo. Gesù, Maria e Giuseppe. Poco dopo la nascita di Gesù, Giuseppe e Maria furono costretti a scappare con il loro giovane figlio da Nazareth in Egitto per sfuggire al re Erode, un tiranno. Temevano la persecuzione e la morte.

E se questa famiglia cercasse rifugio nel nostro paese oggi?

Immaginate che Giuseppe e Maria si siano separati alla frontiera e Gesù non più grande di due anni venga strappato alla madre e posto dietro le recinzioni di un centro di detenzione della pattuglia di frontiera così come accaduto negli ultimi tre anni a più di 5.500 i bambini.

Gesù è cresciuto per insegnarci gentilezza e misericordia e un’accoglienza radicale di tutte le persone.

Fu lui a dirci: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero uno sconosciuto e mi avete dato accolto.” Matteo 25:35.

Nella scena della Natività della Chiesa metodista unita di Claremont questo Natale, la Sacra Famiglia prende il posto delle migliaia di famiglie senza nome separate ai nostri confini.

All’interno della chiesa, vedrete riunirsi questa stessa famiglia,  in una natività che unisce gli angeli nel cantare “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace e buona volontà per tutti”».