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Gesù ci assicura la sua presenza nella comunione

Anche il passero si trova una casa e la rondine un nido dove posare i suoi piccini… I tuoi altari, o Signore degli eserciti, Re mio, Dio mio!
Salmo 84, 3

Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro
Matteo 18, 20

È un verso famosissimo del vangelo di Matteo quello proposto oggi dal Lezionario Un giorno una parola, un verso trito e ritrito nelle nostre menti, parole con le quali Gesù assicura ai suoi discepoli la sua perenne presenza nella comunione tra fratelli e sorelle. Non chiede grandi numeri per rendersi presente: ne bastano due o tre. Ma possibile, dico io, che Gesù si possa scomodare per rendersi presente anche in gruppi così microscopici? Non erano presenti cinquemila uomini, oltre a donne e bambini, quando moltiplicò i pani e i pesci? Non è capace, dunque, anche oggi, di convocare numeri un po’ più “stuzzicanti” di due o tre? Mi viene da pensare, con un sorriso amaro, che Gesù avesse già visto, nel suo eterno presente, il tempo in cui l’umanità avrebbe preferito riunirsi in una web community, piuttosto che in casa di un amico o di una sorella. Ma, al di là di ciò, è risaputo che Gesù ha sempre amato stare insieme agli altri, sempre, anche quando, da solo, usciva alle prime luci dell’alba, andando, in realtà, a riunirsi col Padre, in quell’intima comunione che ci ha insegnato a ricercare. Gesù è l’uomo della comunione: entrando nelle città, non andava a cercare un grande albergo, né una modesta pensione in cui riposarsi: andava in casa d’altri, a cercare il volto della gente, andava di casa in casa a guardare con i suoi occhi le abitudini delle famiglie, a simpatizzare con tutti in ogni aspetto del quotidiano. Solo così ha potuto compiere in modo così perfetto la volontà del Padre per salvarci: perché ha vissuto con noi, ha condiviso con noi ogni parte della nostra giornata. Ecco perché ci assicura la sua presenza nella comunione: perché per primo ha fatto comunione, per primo ha voluto rendersi presente nelle vite dei peccatori, di coloro che erano da tutti disprezzati, di coloro che nessuno avrebbe mai voluto frequentare. «Lì, nelle vostre stanche giornate, lì nei vostri fallimenti familiari, lì, nelle vostre comunità sempre più ristrette, lì, ci sono io», ci dice il Signore, «non siate creature solitarie, non pensate di bastare a voi stessi: cercate il mio volto nel volto di chi vi sta di fronte e lì mi troverete».

Immagine: Duccio di Buoninsegna, Commiato di Cristo dagli Apostoli (sec. XIV), Museo dell’Opera del Duomo (Siena)