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La preghiera, un antidoto all’arroganza

La preghiera può avere molte modalità e molti significati. In un recente libro scritto dal rabbino Haim Fabrizio Cipriani, nato a Genova 48 anni fa, Schiudi le mie labbra, le vie della preghiera ebraica, edito nel 2018 da Giuntina, ne vengono indagate le potenzialità. «Il libro – spiega Sara Platone della libreria Claudiana di Torino – presenta la preghiera come antidoto all’arroganza, all’egocentrismo, direi il delirio di onnipotenza che i social hanno amplificato. Siccome in ebraico pregare significa “autogiudicarsi”, l’autore racconta come questo momento di raccoglimento sia un’autoanalisi, un momento per fare i conti con se stessi».

Questo libro è piaciuto moltissimo, riconosce Platone, sia alla libreria sia ai suoi clienti: da qui la decisione di organizzarne la presentazione e l’incontro con l’autore: «Si tratta di un personaggio molto interessante – conferma Sara Platone – anche perché è l’unico rabbino italiano riconosciuto membro del Collegio rabbinico progressivo europeo, parliamo quindi di un ebraismo riformato».

Già rabbino a Milano, Roma e Tolosa, docente e conferenziere, Cipriani è autore di diversi libri. Ricordiamo Cammina davanti a me, un libro di commenti alla Torà, Ascolta la sua voce, raccolta di studi sul ruolo delle donne nella legge ebraica, e Siddur Derech Haim, definito «il primo libro progressista in italiano di preghiere ebraiche, con traduzione interamente originale, note di studio e di commento» sul sito di Etz Haim, collana promossa dalle edizioni Ergot, in collaborazione appunto con Cipriani e con il professor Furio Aharon Biagini, di cui rappresenta la prima pubblicazione.

L’orientamento della collana e del gruppo di studio omonimo, guidato appunto da Cipriani, che si definisce per un «ebraismo senza mura», è aperto agli studi  ebraici «in modo scevro da ogni dogmatismo» e si rivolge anche a non ebrei, perché «l’ebraismo, troppo spesso rinchiuso nei ristretti confini della “religione”, possa conservare invece il suo carattere di ricerca spirituale coraggiosa e ardita».

Da queste parole si capisce l’interesse del personaggio anche per un pubblico esterno, che ha convinto la libreria a proporre un incontro fra l’autore e i suoi lettori. In realtà, spiega ancora Sara Platone, «gli spunti di riflessione saranno molti, ci saranno due lettori che hanno preparato alcune domande, poi ci sarà un incontro libero, e non è detto che si parlerà solo di preghiera», considerando anche la personalità multisfaccettata dell’autore che, ricorda Platone “oltre a essere rabbino a Marsiglia e Montpellier è infatti un violinista di altissimo livello».

La libreria Claudiana torinese, che da tempo è un punto di riferimento in città per quanto riguarda non solo la teologia e il pensiero protestante ma anche il mondo ebraico, propone nel corso dell’anno diversi incontri, presentazioni di libri, anche in collaborazione con l’Amicizia ebraico-cristiana e il Centro culturale protestante di Torino, con cui ha organizzato questo incontro, che si terrà alla Casa valdese di Torino (corso Vittorio Emanuele II 23) domani, giovedì 21 novembre, alle 18.