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Disobbedienza, resistenza e azione locale: agire per il clima

L’emergenza climatica ci interpella e divide i nostri pensieri. Come bisogna agire? Le istituzioni politiche sono superate? Industrie e istituzioni pubbliche potrebbero davvero avviare un cambiamento profondo? Come si integra tutto questo con un cambiamento interiore e spirituale di ognuno e ognuna di noi?

Dal 2 al 13 dicembre a Madrid si svolgerà la COP25, la 25° conferenza sul clima delle Nazioni Unite: il tema dell’attenzione all’ambiente è più che mai attuale e coinvolge sempre di più anche le chiese e gli enti religiosi. 

La redazione del mensile Réformés intende estendere la riflessione al pubblico, cogliendo l’occasione della pubblicazione del numero di novembre 2019, dedicato proprio a questi argomenti. L’intenzione è quella di avviare, con una prima serata prevista a Bienne giovedì 21 novembre, una serie di incontri con i lettori e la società civile, nella prospettiva di un giornalismo non solo radicato nei valori del protestantesimo, ma anche utile, costruttivo e partecipato.

«Il dossier di novembre pone l’attenzione sulle azioni già avviate dalle chiese sul fronte dell’emergenza climatica e della tutela dell’ambiente. Abbiamo preferito lasciar parlare le chiese e le comunità, chiedendo loro come si sono impegnate»racconta Camille Andres, giornalista di Réformés «Abbiamo visto che l’impegno si può sviluppare su molti livelli diversi: partendo da una semplice riflessione sul tema, passando per la stesura di un documento di “buone pratiche” e la scelta di cambiare alcune abitudini delle comunità, fino ad arrivare a decisioni più impegnative come installare pannelli solari o fotovoltaici sui tetti delle chiese. Ogni chiesa sta scegliendo quale strada vuole perseguire e sta valutando decisioni da prendere per raggiungere gli obiettivi prefissati».

L’incontro proposto da Réformés raduna attorno al tavolo attori locali e rappresentanti di diversi ambiti della società: politico, associativo, scolastico, spirituale, militante, istituzionale.

Continua ancora Camille Andres: «Il titolo che abbiamo scelto, Disobbedienza, resistenza e azione locale, rappresenta bene le varie possibilità che abbiamo davanti. Durante l’incontro vorremmo raccontare i diversi livelli di azione esistenti, fornire un panorama completo delle iniziative intraprese e permettere alle persone che parteciperanno di poter scegliere, se lo desiderano, dove potersi impegnare. Quali sono i vantaggi di ogni azione e quali svantaggi porta con sé? Il settore pubblico ha i suoi limiti: dove la politica non può intervenire sarebbe utile un impegno sociale, civile».

Réformés è un mensile sostenuto dalle chiese riformate svizzere del cantone di Vaud, Neuchâtel, Ginevra, Berna e del Jura. Propone degli approfondimenti su questioni contemporanee con un punto di vista protestante. Ecco quindi che la riflessione terrà conto anche di un cambiamento personale, spirituale che va di pari passo con il cambiamento quotidiano. «Stiamo assistendo all’evolversi anche di una nuova teologia che potremmo chiamare della “creazione”. Non concentrata solo sull’essere umano, ma che prende coscienza di tutta la creazione dell’opera di Dio, l’ambiente, gli animali, il mondo. La relazione non è più stretta fra Dio e l’uomo, ma tra Dio e l’universo. L’emergenza climatica ci obbliga a ripensare la nostra presenza sulla Terra, le nostre interazioni con il creato».

Appuntamento quindi a Bienne, giovedì 21 novembre alle ore 18 alla Maison de la Source.