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Quando a vincere è l’Articolo 3

Stamane nella sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (Miur), in viale Trastevere 76/a, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti e dei rappresentanti degli enti promotori si è tenuta la cerimonia di consegna del premio alle scuole vincitrici del concorso «Rileggiamo l’Articolo 3 della Costituzione», che ha visto diverse migliaia di ragazzi impegnati a riflettere in tema di analfabetismo funzionale e delle sue conseguenze.

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali», recita l’Articolo scelto per il Concorso (che ha visto la partecipazione di 130 scuole di 61 province e riservato a classi, inter-classi e a gruppi di studenti delle Scuole secondarie di II Grado) promosso da Articolo 21, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), dalla Rai Radiotelevisione Italiana (Rai), dall’European Broadcasting Union (Ebu), dall’Associazione Italiana Costituzionalisti, dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dall’Accademia Vivarium Novum, Unione Sindacale Giornalisti RAI (UsigRai), Eurovisioni.

Tutti gli elaborati giunti al concorso hanno avuto almeno un voto o una menzione. Due scuole però hanno ottenuto «il podio» a pari merito: l’Istituto Superiore Arimondi-Eula di Savigliano (Cn) e l’Istituto Magistrale Carlo Lorenzini di Pescia (Pt) e oggi hanno ricevuto il premio dal ministro.

«Gli studenti quest’anno sono stati invitati a riflettere sull’analfabetismo funzionale – ricorda Gian Mario Gillio giornalista di Riforma/Agenzia stampa Nev e membro della giuria del concorso –, una condizione di grave e crescente disuguaglianza sociale che riguarda, secondo l’Ocse, un italiano su tre. Si tratta di decine di milioni di cittadini che pur sapendo leggere e scrivere non hanno gli strumenti adatti a formarsi un’idea propria e originale del mondo circostante e delle sue dinamiche».

Oggi, ricorda poi il coordinatore e l’ideatore del Concorso Renato Parascandolo, «i giovani sono inclini a credere a tutto quello che leggono o ascoltano e esposti alla disinformazione, alla persuasione occulta, alle fake news, alle campagne d’odio: fenomeni che minano la coesione sociale, la solidarietà e la tolleranza delle diversità. Il diritto alla consapevolezza e alla conoscenza – prosegue Parascandolo – è importante quanto il diritto alla salute o il diritto all’istruzione. L’analfabeta funzionale è un cittadino di serie “b” inconsapevole. Complici di questa degenerazione sono anche i media e la politica, che ignorano sostanzialmente il fenomeno. Oggi i giovani che hanno vinto il concorso e gli altri che vi hanno partecipato con grande passione e ricchezza di contenuti – conclude – ci dicono che le nuove generazioni, se accompagnate con un percorso formativo adeguato, sono capaci di separare “il grano dall’oglio” con realismo e di proporre idee etiche e lungimiranti. Questi giovani ci riempiono il cuore di speranza».

Il concorso ha voluto attirare l’attenzione dei giovani «su questa piaga sociale: l’analfabetismo funzionale, dunque culturale» invitandoli a elaborare un testo breve, da cui trarre spunto per una campagna informativa e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica «per contrastare un’ingiustizia che tradisce l’articolo 3 della Costituzione». Alla premiazione, insieme a studenti e professori, erano presenti autorevoli membri della Giuria, il presidente della Federazione nazionale della stampa Beppe Giulietti, la portavoce di Articolo 21, Elisa Marincola e il coordinatore del concorso Renato Parascandolo.