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Non cediamo a un sistema di violenza e oblio

«Alla luce dell’ennesimo conflitto scoppiato in Medio Oriente ai danni della popolazione curda e in parallelo, dall’altro lato dell’oceano, delle manifestazioni di protesta del popolo cileno per richiedere una maggiore equità economica e sociale, di fronte al dilagare della violenza fisica e alla repressione come unica arma per ristabilire l’ordine, e l’incapacità delle istituzioni mondiali di mettersi in ascolto delle necessità della popolazione, la Fgei – Federazione Giovanile Evangelica in Italia – esprime la propria vicinanza a tutte quelle popolazioni che subiscono violenze fisiche e non solo, ribadendo la necessità di avere diritto a una vita equa, piena e degna».

Così si apre il comunicato che i giovani evangelici italiani hanno prodotto per esprimere «paura di fronte al ritorno di un clima di terrore e violenza militare, che sembra riportarci a quel passato non troppo lontano in cui si era fatto ricorso all’uso della forza, della militarizzazione e della cancellazione dei principali diritti umani come armi di controllo sociale».

Viene evidenziata poi la questione del ruolo dell’ Europa da una parte «La Federazione si dissocia dall’atteggiamento di indifferenza dei Paesi europei e non, ricordando la necessità di un’azione condivisa e comunitaria per costruire una società giusta e portatrice di pace» ma soprattutto dall’altra parte «ci interroghiamo sul ruolo che anche noi come giovani credenti abbiamo di fronte a questi eventi, quale può essere l’azione e la parola profetica di cui abbiamo bisogno e di cui possiamo essere portatori e portatrici. Ricordiamo che la chiamata evangelica ad essere sale e luce del mondo è rivolta a tutti e tutte i/le credenti della terra oggi e sempre, e per questo ci rifiutiamo di cedere a un sistema di violenza e di oblio, dove la dignità e i diritti delle persone vengono cancellati per scomodità e paura. Ci appelliamo alle parole scelte come sintesi per questo mandato “Quello ch’io vi dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce; e, quel che udite dettovi all’orecchio, predicatelo sui tetti” Matteo 10:27 , per ricordare a tutti e tutte la necessità di opporci al silenzio della società, di testimoniare la nostra vocazione e le nostre convinzioni gridandole dai tetti, in comunione con coloro la cui voce è relegata al silenzio e all’indifferenza».

Il Consiglio della Fgei è composto da Gabriele Bertin, Annapaola Carbonatto, Lucia Casaburo, Simone De Giuseppe, Rebeca Malla, Pietro Quadalti, Debora Troiani