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La Chiesa presbiteriana chiede agli Stati Uniti di non abbandonare gli accordi sul clima

Il portavoce dell’Assemblea generale della Chiesa presbiteriana degli Stati Uniti (PcUsa) chiede agli Stati Uniti di riconsiderare i piani di ritiro dall’accordo sul clima di Parigi. Il pastore Herbert Nelson II ha inviato una lettera questa settimana al Segretario di Stato americano Michael Pompeo. «L’accordo sul clima di Parigi, siglato da quasi tutti i paesi della terra, funge da modello per ridurre gli effetti dannosi dei gas serra e dei cambiamenti climatici in tutto il mondo», si legge nel testo.

«Gli Stati Uniti, riconoscendo il peccato nazionale verso il mondo quali secondo maggiore responsabili dei cambiamenti climatici globali, dovrebbero essere un leader, non un dissidente in tal senso». La scorsa settimana, Pompeo ha ufficialmente informato le Nazioni Unite che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati dall’accordo. Il completamento del processo di ritiro richiederà un anno.

La PcUsa è stata a lungo sostenitrice dell’accordo mediante il quale circa 200 nazioni si sono impegnate a ridurre le emissioni di gas serra. I firmatari hanno anche concordato di lavorare con i paesi poveri che sono già stati colpiti dal riscaldamento globale. «Temo che con l’incapacità di unirsi al mondo come parte di una famiglia globale, il governo degli Stati Uniti non solo danneggerà la creazione di Dio ora, ma per le generazioni a venire», scrive Nelson.

«Le chiedo pertanto di riconsiderare la decisione di rimuovere gli Stati Uniti d’America da un accordo che lavora per proteggere le generazioni future». Il presidente Donald Trump ha a lungo sostenuto che l’accordo ostacolerebbe la crescita economica della nazione e ha a più riprese smentito in toto l’intero argomento riscaldamento globale.

Ryan Smith, rappresentante presso le Nazioni Unite per la Chiesa presbiteriana, ha osservato: «Sono grato che il pastore Nelson stia comunicando questa preoccupazione al segretario Pompeo. Le azioni di questa amministrazione hanno gravi conseguenze per la comunità internazionale e per le future generazioni di americani».

Nelson ha esortato gli Stati Uniti a lavorare con altri Stati membri e a ricongiungersi all’accordo. «Preghiamo che gli Stati Uniti lavorino per riforme che rendano l’ambiente più sicuro e sostenibile e per proteggere i cittadini del mondo, ora e in futuro», ha concluso.