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Finalmente le aule!

Lunedì scorso sono state consegnate le aule realizzate a partire dall’iniziativa dell’associazione Ca.Sc.O. – Cantiere Scuola Osasco; la storia nacque 5 anni fa quando gli spazi dell’istituto agrario di Osasco si dimostravano sempre più esigui per un numero di studenti in costante aumento.

«Naturalmente le abbiamo prontamente occupate, con tre classi, per passare a un orario scolastico che consente a tutte le classi di frequentare ogni giorno le lezioni, senza più rotazioni e un giorno libero infrasettimanale – commenta soddisfatto Marco Ramotti, insegnante e fra i promotori dell’associazione –. È prevista una grande festa di inaugurazione, sabato 14 dicembre a partire dalle ore 11; tutti voi che siete stati in qualche modo coinvolti nel progetto, sarete invitati!». 

«Penso – aggiunge Ramotti – che l’esperienza di CaScO sia una testimonianza virtuosa di come l’impegno trasversale (studenti, genitori, docenti e dirigente, ex allievi, personale non docente, enti pubblici, gruppi musicali, teatrali, associazioni, imprese, giornalisti, qualche rappresentante politico e tanti cittadini a titolo personale) a sostegno dei diritti e della scuola pubblica, possa ottenere grandi risultati, anche se i tempi della burocrazia e della Pubblica Amministrazione non sono stati quelli che avremmo voluto». 

La lettera con la quale si illustrava il problema della carenza di aule, del rischio di dover rifiutare le iscrizioni e proposto di riunirci e avviare l’iniziativa, finiva cosi: «… invitiamo tutti gli interessati a questo progetto (studenti, genitori, docenti, rappresentanti della stampa e delle amministrazioni degli enti locali) a una riunione per il giorno giovedì 6 novembre 2014 alle ore 17 nei locali scolastici». 

«Esattamente 5 anni fa; una settimana dopo abbiamo costituito l’associazione CaScO, subito dopo avviato il coinvolgimento del territorio e la raccolta fondi attraverso ogni sorta di iniziative, dagli spettacoli ai banchetti, cene, pranzi, apericene, fiere, gare podistiche, incontri di rappresentanza e contatti diretti con enti benefattori; il 31 maggio 2015 (sei mesi dopo, era il limite temporale che avevamo posto) avevamo superato la cifra di 60.000 euro, che era quanto ritenevamo necessario per avviare i lavori». 

I tempi si sono però dilatati, la Provincia era stata cancellata e sarebbe subentrata la Città Metropolitana; poi i progetti, lo stanziamento di fondi da parte dell’Ente Pubblico, le modifiche, gli imprevisti ecc.; infine, l’obiettivo è stato raggiunto. 

«Ringrazio – chiosa Ramotti – tutti quanti hanno continuato a seguire il progetto, in particolare i colleghi che hanno collaborato con i tecnici e le imprese costruttrici e il presidente Bottin e la tesoriera Robba, che, pur con i figli da anni fuori dall’Istituto, hanno continuato a prestare la loro opera insostituibile».