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Quei fantasmi dell’Impero che sono ancora tra di noi

«Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza italiana, ma non potrà mai essere del tutto italiano». Luca Castellini, capo della tifoseria dell’Hellas Verona ed esponente locale di punta di Forza Nuova, ha affermato questo pensiero ai microfoni di Radio Cafè sulla vicenda dei ‘buu’ razzisti all’indirizzo del giocatore del Brescia durante la partita disputata domenica 3 novembre 2019. «Ce l’abbiamo anche noi un neg*o in squadra – ha aggiunto, quando gli è stato chiesto se la tifoseria della squadra della sua città fosse razzista – ha segnato ieri, e tutta Verona gli ha battuto le mani».

Marco Consentino, funzionario alla Camera e esperto di relazioni internazionali, Domenico Dodaro, business lawyer, e Luigi Panella, avvocato penalista, vivono a Roma, sono amici da molti anni e sono soliti incontrarsi una volta alla settimana mentre aspettano la fine del turno in palestra delle rispettive figlie. Lo fanno mentre cenano, si raccontano e parlano d’altro; e in una di quelle sere l’avvocato Panella, dopo aver trovato qualcosa tra i documenti negli archivi porta agli altri due un fascicolo tenuto nascosto per molto tempo tra i documenti del lontanissimo Ministero dell’Africa italiana.

Così carte, battaglie, complotti, strategie e segreti diventano un vero e proprio romanzo che rientra nel genere storico e che presenta una preparazione e un’attenzione filologica ineccepibili. Fatti reali, luoghi esistiti realmente, scontri armati, esecuzioni di massa, violenze sui civili e l’uso del gas su di essi. I Fantasmi dell’impero è un libro impregnato di nomi veri (in moltissimi casi) e solo in altri vi sono personaggi veri con nomi fittizi. La trama è stata invece costruita sulla pelle dei suoi protagonisti e cucita al millimetro ricoprendo le strade della conquista dell’impero italiano.
Una conquista che a seguito della dichiarazione del ‘36 da parte di Mussolini ha taciuto furbamente l’assoluta incapacità da parte dell’esercito italiano di sottomettere popolo e territorio etiopi e non solo. Una guerra coloniale che diviene massacro e più aumenta la violenza meno vittorie sono le vittorie registrate in campo. Una continua disfatta che lascia strascichi ovunque passa fino a riportali a noi ottant’anni dopo.

I fantasmi dell’Impero è una narrazione attualissima che sfrutta tutti i mezzi che la scrittura mette a disposizione: cronaca, lettere, telegrammi, rapporti militari, protocolli, verbali di dialoghi, interrogatori e narrativa autentica. Una trama intricata realizzata a più voci che riescono nell’intento di ricreare e riportare in vita la tensione di una conquista mai avvenuta davvero e i sentimenti tutti di una guerra tutt’altro che giusta, tutt’altro che semplice.
Quello di questi tre autori, professionisti e ancora prima amici, è un testo che indaga nel “cuore di tenebra” del colonialismo italiano riuscendo a scoprire – attraverso i crimini, le sconfitte celate, la crudeltà e i sadismi istituzionali ma anche i gesti generosi e nobili di alcune persone – una panoramica necessaria del sentimento passato, e contemporaneamente attualissimo, dell’idea svanita dell’Impero italiano d’Africa e del suo rapporto con un territorio, con delle vite e delle realtà che non hanno mai smesso di riguardarci, di coinvolgerci.

Un’inchiesta complessa e senza fine lasciata al (non poi così tanto) fittizio magistrato Berardi trasforma questo saggio che è anche romanzo di avventura e meritevole noir in un nobile pretesto per ogni cittadino italiano di riscoprirsi e di indagare alle proprie spalle. Per considerare dal punto di vista analitico cosa è stata l’Italia fascista, come ha tentato di stravolgere una parte di Africa e tentare così di colmare il vuoto storico e politico di un intero Ventennio di cui a scuola non si parla, in casa nemmeno e la televisione, mista all’attualità disturbante, vuol far credere oltrepassato, quando in realtà non è mai stato affrontato.

I fantasmi dell’Impero, Marco Consentino, Domenico Dodaro, Luigi Panella, Sellerio editore, 2017, 552 p, 15 euro