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La Danimarca in lotta contro la vita in strada

All’inizio di questo mese una serie di raccomandazioni per ridurre il numero dei senzatetto in Danimarca sono state inviate al governo da sette organizzazioni insieme alla rappresentanza danese di Eurodicaonia, Kirkens Korshaer.

Con l’inizio del nuovo anno parlamentare, il nuovo piano mira a contrastare il numero, in diminuzione ma purtroppo ancora elevato, di giovani senzatetto – che sono ancora più del 72% rispetto a un decennio fa.

Nelle principali città come Aarhus, Copenhagen, Odense e Aalborg, il loro numero è diminuito in modo significativo. Ciò non significa, tuttavia, che siano scomparsi.  Al contrario, secondo i recenti sondaggi, un senzatetto su tre ha meno di 30 anni, il che dimostra che i giovani sono il gruppo della società più vulnerabile al rischio di finire sulla strada. Quindi, data l’esperienza nel campo di Eurodiaconia e delle organizzazioni partner, si spera che la serie di raccomandazioni guiderà e integrerà la politica del governo in materia.

Tali raccomandazioni iniziano con l’ambizioso obiettivo di eliminare il problema dei senzatetto nel prossimo decennio, cercando di trasformare casi sfortunati di vagabondaggio in periodi a breve termine, con un esito positivo, piuttosto che lasciarla diventare una condizione di vita a lungo termine.

Le organizzazioni chiedono inoltre al governo una strategia comune per affrontare il problema, in quanto uno degli errori del passato è stato quello di considerare le questioni solo in materia di politica sociale. Invece, dalle esperienze della Norvegia e della Finlandia – paesi all’avanguardia nella lotta contro la povertà – è diventato chiaro che gli approcci integrati che comprendono soluzioni sociali, sanitarie e abitative hanno migliori possibilità di garantire a tutti nella società un tetto sulla testa. 

Riconoscendo che esiste già un solido quadro legislativo per contrastare il fenomeno, il documento pone tuttavia una particolare enfasi sul programma Housing First, che propone di offrire ai senzatetto un accesso immediato agli alloggi, piuttosto che continuare a  permettere che questo passo costituisca l’ultima fase di un approccio graduale. 

A parte il comprovato successo degli approcci di Housing First, le otto organizzazioni sostengono che ciò garantirebbe la migliore conformità con l’obiettivo numero 11 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, che richiede insediamenti umani sostenibili e sicuri per tutti.