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Inghilterra. Oggi è l’Anti-Slavery Day

Un nuovo rapporto dell’Esercito della Salvezza ha rivelato che il numero di cittadini britannici vittime della moderna schiavitù è aumentato del 58%, rendendo i britannici la quinta nazionalità che riceve sostegno dall’organizzazione.

Il rapporto – pubblicato qualche giorno prima della Giornata dell’anti-schiavitù, che le chiese e le comunità di fede osservano ogni anno in Inghilterra il 18 ottobre – rivela che negli ultimi 12 mesi l’Esercito della Salvezza ha aiutato 136 cittadini britannici attraverso la sua rete di case sicure e operatori specializzati.

Anche i rinvii ai suoi servizi hanno visto un aumento complessivo del 21% rispetto allo scorso anno, con un totale di 2.251 persone di 99 nazionalità diverse che hanno avuto accesso ai servizi specialistici, rispetto alle 1.856 persone dell’anno precedente.

Del numero totale di assistiti, 1.247 sono state donne, di cui una su cinque era incinta o credeva di esserlo.

Dei cittadini britannici sostenuti dall’Esercito della salvezza: 9 erano vittime della schiavitù domestica, 30 venivano sfruttate sessualmente; ben 96 erano impiegati in lavori forzati, compresi i lavoratori agricoli e le persone costrette a vendere droga. 

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla piaga della schiavitù moderna, l’Esercito della salvezza ha lanciato un tatuaggio temporaneo, in vendita nei suoi negozi e sul suo sito web, che riproduce un codice a barre con lo slogan #WeAreNotForSale (trad. Noi non siamo in vendita), il cui ricavato è destinato a finanziare i servizi di assistenza alle vittime della schiavitù.

Il maggiore Kathy Betteridge, responsabile per l’Esercito della Salvezza della lotta contro la tratta e la moderna schiavitù, ha dichiarato: «È spaventoso che una persona sia costretta a lavorare come schiavo sia che si tratti di un cittadino britannico sia che provenga da altri paesi.

Il nostro rapporto mostra che le bande criminali prendono di mira le persone vulnerabili, spesso con problemi di salute mentale. Le persone sono anche costrette a lavorare come schiave in luoghi come fattorie, lavaggi auto. Indossando il tatuaggio, ricorderemo alle persone di vigilare perché qualcuno accanto a noi potrebbe lavorare come uno schiavo», ha concluso il maggiore Kathy Betteridge.