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Protestanti francesi: no alla strumentalizzazione politica del tema migrazioni

Stop alla «strumentalizzazione». E’ quanto chiede la Federazione protestante di Francia (Fpf) all’immediata vigilia del dibattito parlamentare voluto dal presidente transalpino Emmanuel Macron per «ripensare le normative in tema di immigrazione». Fra le ipotesi sul tavolo anche quella estremamente divisiva dell’introduzione di quote annue d’ingressi nel Paese.

Il dibattito ha preso il via ieri 7 settembre alla Camera e sbarcherà anche in Senato da domani 9 ottobre.

Il Consiglio della Federazione protestante di Francia manifesta la «preoccupazione e il timore di un ulteriore deterioramento delle condizioni di accoglienza e protezione dei richiedenti asilo e dell’installazione di una precarietà generale sul tema degli stranieri».

Ecco il testo della lettera pubblica della Fpf:

«Nell’esercitare il suo ruolo di “vigile” della Repubblica, così come sottolineato dallo stesso Presidente Macron, il protestantesimo francese vuole dire una parola chiara. il Consiglio della Federazione protestante di Francia desidera allertare i parlamentari sulle conseguenze deleterie della strumentalizzazione a scopi elettorali di questioni legate all’immigrazione, tanto sulle sorti degli stranieri che sulla coesione della nostra società minacciati dal linguaggio che incita alla paura, alla sfiducia e all’odio dell’altro.

Il Consiglio della Fpf è preoccupato per le informazioni che stanno già circolando, e che sollevano timori di un continuo deterioramento delle condizioni di accoglienza e protezione dei richiedenti asilo e dell’installazione di una precarietà generale sul tema degli stranieri.

In effetti, le proposte discusse in questa fase si stanno muovendo verso misure regressive, riducendo di fatto, sempre più insidiosamente, l’accesso ai diritti fondamentali per i più vulnerabili (ad esempio, il diritto a tutti a vivere in famiglia, la protezione dei minori, l’accesso alla protezione della salute per i più poveri). L’urgenza è porre fine alle situazioni oltraggiose subite da un numero crescente di uomini, donne e bambini costretti a sopravvivere nelle strade a causa della mancanza di alloggi e regolamenti che li costringono a vagare. 

 Il Consiglio è anche allarmato da una preoccupante ripresa del discorso di odio banalizzato dai media, che marchiano lo straniero come capro espiatorio dei disordini sociali e attaccano il fondamento dei principi che sono alla base della nostra Repubblica e garantiscono la coesione nazionale.

Se la Francia afferma di voler promuovere a livello europeo una politica di asilo e immigrazione degna dei valori umanisti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il Consiglio FPF sta aspettando che a tali parole seguano fatti conseguenti. A partire dall’apertura dei suoi porti ai naufraghi, all’accoglienza in emergenza delle persone minacciate di morte e all’attuazione di una politica migratoria capace di rispondere alle sfide umane del nostro tempo.

Fedele alle sue convinzioni, la Fpf persegue instancabilmente la difesa senza compromessi della dignità individuale. Condanna tutto ciò che umilia l’umanità di ogni persona da qualsiasi luogo provenga e indipendentemente dal suo status amministrativo, nella richiesta di rispetto dei diritti umani fondamentali»

Foto di Jean Menjoulet: migranti accampati sulle rive del canale St Martin a Parigi